La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

In FVG toccato il punto più basso nella storia del consiglio regionale. Il FVG è irriconoscibile non ci possiamo permettere altri anni di leghismo

L'ossessione dei migranti, unico senso per la vita di tanti politicanti, sta facendo perdere le staffe e soprattutto sta trascinando la nostra regione in una situazione di una bassezza senza precedenti. Quanto accaduto nell'aula del consiglio regionale non necessita di tanti commenti. Il tutto è venuto da sé. Irruzione di un manipolo di fascisti, che pretendono di più dalla Regione contro la fantomatica ed inesistente invasione dei migranti. Regione che sta invocando la chiusura dei valichi minori, centinaia sono i militari ai confini. La Regione non ha, grazie al cielo viene da dire visto chi c'è al potere oggi, molta competenza in materia, oltre non può andare. Ma il clima politico che si è venuto a determinare è sconcertante. Non ci possiamo permettere altri anni di leghismo, stiamo diventando come l'America di Trump. Intollerante. Per dirla alla Biden, cinque anni di destra estrema al potere sono deleteri, ma se si va oltre si rischia di distruggere definitivamente l'identità plurale e multiculturale di questa terra.  Tradendo la storia e l'identità di accoglienza che ha fatto sempre rima con Friuli-Venezia Giulia.  Oggi non più. E le parole squallide pronunciate da un consigliere regionale leghista, che si possono ascoltare in modo chiaro nel sito del Piccolo, "Io sono uno di quelli che gli sparerebbe tranquillamente. Tranquillamente", sono la fotografia, l'istantanea delle conseguenze del clima sociale e politico che si è determinato in regione, Il consiglio regionale ha toccato e vissuto il punto più basso della sua storia. Non c'è molto da commentare sinceramente. Persone così non dovrebbero mettere piede nelle nostre istituzioni. Ma sono state elette, votate, il leghismo è questo, inutile girarci attorno, ora più reazionario, ora più morbido, ma è questo. Un questo che in regione non ci possiamo più permettere. Si dovrà certamente aspettare il prossimo turno elettorale per mettere fine a questa pagina buia della nostra storia regionale oltre che locale a livello politico istituzionale, ma fino a quel momento si dovranno usare tutte le sinergie che la società civile e democratica può mettere in campo per cercare di ridurre i danni, perchè questo oggi si può solo fare, cercare di ridurre i danni.

mb

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