Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Se la richiesta di usare il pugno duro con l'Egitto è solo una "reazione emotiva". Tanto fumo e poca sostanza dall'audizione di Conte


Forse è la prima volta che una commissione d'inchiesta si riunisce a così tarda ora, o forse no. Poco importa. Sinceramente le attese verso l'audizione di Conte non erano alte perchè si sapeva già cosa avrebbe risposto. Ed infatti ha risposto come più o meno ci aspettavamo che rispondesse. Ovvero, dicendo tutto per non dire niente. Dice che le relazioni con l'Egitto non sono al massimo delle potenzialità, ma alla domanda su cosa l'Egitto non avesse ottenuto, visto che dal 2013 da quando c'è Al Sisi ha ottenuto tutto quello che ha voluto, risponde che la questione è più complessa è si deve leggere in sostanza in chiave di geopolitica. Boh. Quando gli viene fatto osservare che i suoi governi sono quelli che hanno venduto più armi al mondo all'Egitto, ponendosi addirittura al primo posto, dal quarantesimo, ciccia. Quando gli si domanda cosa ha riferito Al Sisi, dice che pubblicamente non lo si può riferire perchè i prossimi capi di Stato con cui si sentirebbe non si fiderebbero più. Però a rendere pubblica una riflessione avuta con la famiglia di Giulio, quella no, non è un problema. E che dire della "perla" di quando osserva che è una sorta di "moto d'orgoglio"o reazione emotiva la necessità  di cambiare il tiro con l'Egitto? Il riferimento è al richiamo dell'ambasciatore dall'Egitto. Ciò ti lascia senza parole. Per non parlare dell'arrampicarsi infelice sugli specchi per mantenere i rapporti con quella dittatura, siam messi così! Malissimo. Insomma, l'Egitto sa di tenere in scacco l'Italia, sa che questo governo non cambierà linea, e che forse a parte qualche irrilevante accontentino, oltre non si andrà. Non resta che aspettare il prossimo quinto governo per vedere se ci sarà qualche cambiamento? Certo che se questo era il governo del cambiamento, che dire? Fate un pò voi. Trovate la differenza tra il governo Renzi, Gentiloni, Conte 1 e Conte 2. Io non la vedo.

mb

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