Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i
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Cosa si ricorda oggi della vecchia Jugo?
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La storia nel confine orientale è condizionata dalle memorie famigliari più che altrove. A prescindere da quale fazione si facesse parte e ciò ne ha determinato, nel bene e nel male, ancoraggi che ancora oggi vedono il simbolo di queste memorie famigliari, Trieste, fare una fatica che neanche Ercole avrebbe forse avuto la forza di affrontare per slegarla da quel passato che continua a portarla indietro nel tempo. La storia è vita, ma di storia si può anche morire e far morire una città. E Trieste continua ad andare avanti con il passo del gambero. Se oggi si pensa alla vecchia Jugo, che ricordi si hanno nella memoria collettiva? Anche qui dipende da come la si è vissuta o conosciuta quella storia. Ma gli stereotipi sono quelli prevalenti. Si ricorderà la domenica delle scope, degli assalti al mercato dei jeans di Trieste, si ricorderà delle furbizie per nascondere grappa o la carne per portarla dalla Jugoslavia all'Italia, o dei vestiti indossati sopra altri vestiti, per andare poi magari a rivenderli in Jugo o regalarli a qualche amico, o il caffè camuffato nei modi più assurdi da fare invidia a James Bond. Si ricorda la mitica Zastava Yugo, le caramelle pez che per tanti bambini italiani erano tra le caramelle più buone del mondo, il lasciapassare, la propustnica, i vizi di Tito a Brioni. Sono più o meno simili i ricordi prevalenti nella memoria collettiva sulla vecchia Jugoslavia. Va detto che la Jugoslavia comunque rispetto all'Unione Sovietica non ne è uscita poi tanto demolita a livello di immagine. Basta pensare all'impostazione cinematografica data da Hollywood ai sovietici. Ed il motivo è anche semplice. La Jugo si è salvata per aver rotto con i sovietici, da questo punto di vista, nella famosa crisi tra Tito e Stalin e l'essersi avvicinata all'Occidente ha dato in suoi frutti, almeno per un periodo importante. Oggi si continua a ripetere che in Jugoslavia cresce la nostalgia di quel tempo, ma anche per un semplice motivo. La Jugo ha tenuto insieme popoli oggi divisi in piccole nazioni che non hanno molto peso nello scacchiere internazionale. Insieme furono una potenza, la Jugo fu tra le forze vincitrici della seconda guerra mondiale. Poi, si divisero in modo catastrofico. Con la Slovenia prima e la Croazia poi che diedero il via libera alla dissoluzione della Jugo. Una guerra tremenda alle porte dell'Europa occidentale e che la stessa Europa ha contribuito a demolire e attaccare. Quell'esperienza della Jugo è irripetibile, ha segnato il suo tempo e la sua storia. Ma è interessante domandarsi, cosa si ricorda della vecchia Jugo? Quali sono i ricordi più diffusi? Perchè ci sono generazioni che non sapranno niente della Jugoslavia e quel c'era una volta può aprire un libro che ognuno leggerà a modo proprio.
Io ricordo i nostri viaggi in Jugo,i filetti interi,le mangiate nei ristoranti,le verze crude tagliate finemente,le creme del Nebotičnik,i prodotti tipici,la Radenska e Rogaška,le marionette a teatro,le gite sulla Sava con i miei cugini...Ho un bellissimo ricordo della Jugo.Oggi i giovani sloveni non sanno nulla della Jugo di TIto.Buona domenica Marco-Lepo nedeljo želim.OLga
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
Io ricordo i nostri viaggi in Jugo,i filetti interi,le mangiate nei ristoranti,le verze crude tagliate finemente,le creme del Nebotičnik,i prodotti tipici,la Radenska e Rogaška,le marionette a teatro,le gite sulla Sava con i miei cugini...Ho un bellissimo ricordo della Jugo.Oggi i giovani sloveni non sanno nulla della Jugo di TIto.Buona domenica Marco-Lepo nedeljo želim.OLga
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