Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

I segreti di Mohamed Ali stanno scuotendo l'Egitto. Una nuova rivoluzione è in arrivo?

Si trova al momento a Barcellona, in Spagna, dove è fuggito con la propria famiglia dalla dittatura di Al Sisi. Ed è già  stato denunciato per alto tradimento per i suoi video che dai primi di settembre stanno scuotendo l'Egitto. In rete si respira già aria di ribellione, rivoluzione, la parola chiave è Enough Sisi, il protagonista, Mohamed Ali Secrets  così si chiama la sua pagina Facebook che ha circa 700 mila piace e più di 800 mila follower, su Twitter sono poco più di 100 mila i follower, un canale you tube con decine di video. Ed il tutto in pochissimi giorni.
 

Una cosa così grande e potente e dilagante non nasce dal niente. Mohamed Ali sta raccontando i suoi segreti con i quali attacca l'esercito egiziano, i vertici e soprattutto Al Sisi. In qualità di stretto appaltatore  dell'esercito egiziano con il quale, si apprende, ha lavorato per più di quindici anni, Mohammed Ali, con i suoi video, con i suoi documenti e le sue prove sta svelando, giorno dopo giorno, la corruzione finanziaria dell'attuale regime, in un Paese dove la povertà è agli estremi, e dove le priorità del regime sono ben altre. Costruire cattedrali nel deserto e città per ricchi. 
Ed in rete il popolo inizia a mobilitarsi come non accadeva forse da anni, e c'è già che sogna una nuova rivoluzione in Egitto per far cadere Al Sisi.  Ha spiegato che la sua storia è iniziata quando l'Autorità di ingegneria delle forze armate gli hanno chiesto di iniziare a porre le fondamenta di un grande hotel per l'intelligence militare a Choueifat, al-Khames (quinto insediamento) di al-Tagamo, ad est del Cairo.  Il motivo di tale fretta, nonostante di hotel ve ne fossero a bizzeffe, era quello di soddisfare i capricci del regime. Un generale dell'intelligence militare, un caro amico di Sisi che  in sostanza voleva costruire un hotel di fronte alla propria casa. Un progetto caratterizzato da gravi perdite economiche, e irregolarità. E da qui la goccia che fa traboccare il vaso. Dai primi di settembre, forse per tutelare anche se stesso, dalla vendetta del regime per aver cercato di ostacolare quel progetto, Mohamed Ali, volto già noto in Egitto, diventa un mezzo, importante, con cui in Egitto in tanti sognano di far cadere una delle dittature più temibili. Inizia a svelare tutti i segreti a sua conoscenza di corruzione finanziaria, violenze, che stanno facendo tremare il regime. Una rivoluzione, una vendetta, che inizia dalla rete, una battaglia che si sta giocando con cancellazioni di pagine, e siti, e video, oscuramenti, ma che ha iniziato a dilagare. Bisogna vedere se la diga del regime egiziano riuscirà a reggere a questo primo impatto o ne verrà travolta in modo imprevedibile. Perchè una cosa è certa. Il regime inizia a scricchiolare in modo evidente e gran parte del popolo egiziano non ne può più.


mb

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