L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Monfalcone: via Sant'Ambrogio diventerà zona rossa. Per sostenere"la voglia di stare a Monfalcone"


No. Non stiamo parlando di Bologna, Padova, Berlino o Milano. Ma di una cittadina del profondo nordest, nota come città dei cantieri, nel senso che nel bene o nel male indissolubilmente vede la propria sorte essere legata ai cantieri navali. Cittadina che è oggetto di quello che sarà un processo di gentrificazione che avrà lo scopo di riqualificare o rendere bello, appetibile soprattutto ad un "elite sociale" ciò che oggi è più vissuto dal popolo. Ma quello sbagliato a quanto pare. Visto che nel corso del tempo via Sant'Ambrogio è diventata terreno di conquista di bengalesi, in prevalenza. Monfalcone non ha un centro storico che possa minimamente essere paragonato ad un centro storico degno di nota, e devono, dunque, inventarselo. Inventarselo per conferire una nuova fisionomia alla via più controversa e contesa dell'intero mandamento. Monfalcone verrà divisa, nel suo centro, in due zone. Quella verde. E quella rossa. E quella rossa sarà, appunto, via Sant'Ambrogio, chiamata zona 1.
Come si legge negli atti comunali " la “ZONA 1” (corrispondente alla parte identificata in rosso sulla planimetria) corrisponde all’intero asse centrale di via Sant’Ambrogio con i suoi portici, che è l’area di maggior pregio della città, per la presenza di edifici e di spazi pubblici soggetti alla tutela di cui al DLgs 42/2004. Questa zona rappresenta l’area del centro cittadino che costituisce carattere identitario della città, il cuore del commercio e della vita cittadina, la via più frequentata dalla cittadinanza. " E dunque, secondo la logica del prima gli, anche via Sant'Ambrogio subirà delle conseguenze notevoli sul punto.

Questo il censimento:  n. 3 edifici pubblici istituzionali (il Palazzetto Veneto sede temporanea dell’Amministrazione Comunale), l’ex Albergo Roma e l’edificio d’angolo con viale San Marco, che ospitano uffici comunali; n. 2 passi carrai; n. 12 ingressi di condominio (intendendo per condominio anche gli edifici storici che presentano carattere di pluralità di alloggi)
n. 3 attività direzionali
n. 2 attività ricettive (un B&B funzionante e un hotel dismesso)
n. 3 attività di ristorazione: due Kebab center e un ristorante dismesso (il Gelso)
n. 9 esercizi pubblici e di ristorazione di cui n. 3 chiusi
n. 2 attività di generi alimentari gestiti da personale bengalese
n. 12 attività di generi NON alimentari di cui n. 8 chiusi
n. 1 sala giochi di dimensione importante (VLT con autorizzazione Statale).


Quali gli scopi da perseguire?
Manco a dirlo. 
"Garantire il decoro degli spazi pubblici attraverso il miglioramento dell’abitabilità e dell’accoglienza assieme all’innalzamento della consapevolezza per cittadini, esercenti e visitatori dell’appartenenza al territorio e ai suoi beni di interesse storico, sia quelli del centro città che quelli di Panzano e delle altre zone individuate; - riconoscere altre attività quali per es. l’artigianato e il commercio tradizionali come espressione dell’identità culturale collettiva.
- rivitalizzare tutto il centro storico (così come rappresentato in planimetria) che generi “la voglia di stare a Monfalcone”, di camminare per le sue vie, di acquistare i prodotti, e che tale rivitalizzazione possa, essere di tipo continuativo anche nelle ore serali ma nello stesso tempo bisogna che ci sia la consapevolezza da parte degli esercenti di esercizi pubblici e di ristorazione che attività con incontrollato consumo di alcolici e/o intrattenimenti danzanti svolti in luoghi non consoni o non programmati da parte dell’Amministrazione comunale, o che provocano rumore e disturbo per i
cittadini, così come esercizi commerciali (tipo i minimarket – aperti fino a tarda notte) devono essere disciplinati adeguatamente per evitare i rischi di un forte degrado che mettono in serio pericolo la tutela del decoroso patrimonio architettonico cittadino." Per citare i più rilevanti.
E questi i divieti della zona rossa di Monfalcone:


Marco Barone




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