Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

La foiba nella cultura popolare da Pisino a Ronchi

"Con il termine foiba, che deriva dal latino fovea, vengono chiamati gli inghiottitoi naturali tipici delle aree carsiche; tali abissi si prestano assai bene a far scomparire in maniera rapida oggetti di dimensioni anche notevoli nelle zone in cui la natura rocciosa del terreno rende problematico lo scavo. In tal senso nella Venezia Giulia (ex province di Trieste, Gorizia, Pola e Fiume) le f. vennero largamente utilizzate durante la Seconda guerra mondiale e nel dopoguerra, per liberarsi dei corpi di coloro che erano caduti a causa degli scontri tra nazifascisti e partigiani". Così la Treccani.
Ma la foiba ha fatto parte in tempi non sospetti e con un certo cinismo o sarcasmo del testo di alcune canzoni, poesie proprie della "cultura" popolare.
Pisino (in croato Pazin) in Croazia, nel 1925 vi era un testo di una canzone patriottica "italiana" nei cui versi così faceva: "fioii mii, chi che ofende Pisin, la pagherà:In fondo alla foiba finir el dovarà". Od ancora, in un libro del 1919, una poesia così : " A Pola xe l'Arena la Foiba xe a Pisin che i buta zo in quel fondo chi ga zerto morbin".



Superando la Croazia, oltrepassando la Slovenia, si giunge in Friuli Venezia Giulia, a Ronchi, cuore della Bisiacaria, dove vi è un passaggio di una nota canzone, Jukei lì, Jukei là, che si balla nella cantada di Vermegliano, l'unica canzone tra le altre cose che viene ballata, con un ritmo particolare che coinvolge tutta la piazza, ritmo allegro pur raccontando una storia tragica, " Il cadavere crepato fu buttato in una foiba e sior Toni con una fionda un bel clap gli tirò".

Marco Barone 

Commenti

  1. Madonna, questo non sa neanche che a Pisino il torrente che scorre a lato del castello si chiama Foijba e che probabilmente la canzone è riferita al torrente stesso.
    Questi sono gli esperti

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