Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

La foiba nella cultura popolare da Pisino a Ronchi

"Con il termine foiba, che deriva dal latino fovea, vengono chiamati gli inghiottitoi naturali tipici delle aree carsiche; tali abissi si prestano assai bene a far scomparire in maniera rapida oggetti di dimensioni anche notevoli nelle zone in cui la natura rocciosa del terreno rende problematico lo scavo. In tal senso nella Venezia Giulia (ex province di Trieste, Gorizia, Pola e Fiume) le f. vennero largamente utilizzate durante la Seconda guerra mondiale e nel dopoguerra, per liberarsi dei corpi di coloro che erano caduti a causa degli scontri tra nazifascisti e partigiani". Così la Treccani.
Ma la foiba ha fatto parte in tempi non sospetti e con un certo cinismo o sarcasmo del testo di alcune canzoni, poesie proprie della "cultura" popolare.
Pisino (in croato Pazin) in Croazia, nel 1925 vi era un testo di una canzone patriottica "italiana" nei cui versi così faceva: "fioii mii, chi che ofende Pisin, la pagherà:In fondo alla foiba finir el dovarà". Od ancora, in un libro del 1919, una poesia così : " A Pola xe l'Arena la Foiba xe a Pisin che i buta zo in quel fondo chi ga zerto morbin".



Superando la Croazia, oltrepassando la Slovenia, si giunge in Friuli Venezia Giulia, a Ronchi, cuore della Bisiacaria, dove vi è un passaggio di una nota canzone, Jukei lì, Jukei là, che si balla nella cantada di Vermegliano, l'unica canzone tra le altre cose che viene ballata, con un ritmo particolare che coinvolge tutta la piazza, ritmo allegro pur raccontando una storia tragica, " Il cadavere crepato fu buttato in una foiba e sior Toni con una fionda un bel clap gli tirò".

Marco Barone 

Commenti

  1. Madonna, questo non sa neanche che a Pisino il torrente che scorre a lato del castello si chiama Foijba e che probabilmente la canzone è riferita al torrente stesso.
    Questi sono gli esperti

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