Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

La Sanità pubblica deve essere una priorità del Paese

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Questo il dogma, che poi dogma non è visto quello che accade in Italia, in materia di diritto alla salute come previsto nella nostra Costituzione. E' stato aziendalizzato il servizio sanitario. Ciò alla lunga è stato un beneficio od un danno soprattutto per le regioni più afflitte da problematiche sociali croniche che comunque oramai sono estese in tutta Italia? Dal 1982 si paga  il ticket, " rappresenta il modo, individuato dalla legge, con cui gli assistiti contribuiscono o “partecipano” al costo delle prestazioni sanitarie di cui usufruiscono." Così sul sito del Ministero della Salute.  Le prestazioni incluse nei Livelli essenziali di assistenza (LEA), definiti con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 gennaio 2017, per le quali è previsto il pagamento del ticket sono:le visite specialistich e ed esami di diagnostica strumentale e di laboratorio;le prestazioni eseguite in pronto soccorso che non rivestono carattere di emergenza o urgenza (codici bianchi), non seguite da ricovero; cure termali. Andrebbe semplicemente abolito. La Sanità deve essere gratuita per tutti, senza distinzione di condizione sociale. Ma in Italia si è andati  nella direzione dell'americanizzazione che ha comportato tagli dei posti letto, spacciati come razionalizzazioni che hanno degradato il diritto alla salute, si è incentivato l'individuo ad assicurarsi su tutto e di più. E che dire delle giornate intere trascorse al pronto soccorso, che ha perso ogni connotato di prontezza e che si potrebbe chiamare in fila soccorso? Solo chi ha certe possibilità può curarsi in modo dignitoso. Quanti mutui, debiti, prestiti sono stati contratti per curarsi? Quanti hanno rinunciato a curarsi? Esiste il fenomeno consolidato del "turismo sanitario" che vede costrette migliaia di persone ad affrontare peripezie e sacrifici incredibili perchè non tutti gli ospedali sono uguali ed il diritto alla salute non ovunque è uguale. Il diritto alla salute, la Sanità Pubblica, dovrebbe essere la priorità assoluta dell'Italia, ma non lo è.
Servirebbero misure radicali, gratuità delle prestazioni, investimenti seri, formazione, più personale, più rispetto dei diritti del personale sanitario, dimezzamento rapporto tra medici di famiglia e pazienti che può arrivare anche fino a 1800 pazienti per medico, follia totale, più ospedali degni di questo nome. Più posti letto, più qualità e quantità. Serve una inversione di tendenza epocale. In Italia c'è domanda di protezione sociale, chi doveva garantirla sino ad oggi ha fallito in modo clamoroso se non sconcertante, non stupiamoci se certe soluzioni vengono poi da chi ha fatto della politica della pancia la sua ragion di veduta e di vivere, perchè nessuno vuol convivere con qualsiasi mal di pancia e la Sanità  demolita è il primo sintomo di questo diffuso mal di pancia sociale.

Marco Barone

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