Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Richiedenti Asilo: la sconcertante posizione del Comune di Fogliano "case private vietate ai migranti"


Questo è un territorio che ha conosciuto le peggiori cose a livello storico, ma anche importanti momenti di solidarietà, ciò è confermato dai gemellaggi che alcuni Comuni, vedi quello di Ronchi con Wagna, rinnovano periodicamente a memoria della prima profuganza che hanno conosciuto i nostri cittadini a causa della  "grande" guerra, poi una seconda ondata si è registrata,quando questo territorio è stato occupato dall'Italia, nella prima guerra mondiale, verso il sud. Profuganza per guerra, ma anche tante sono state le migrazioni economiche, verso località lontane come l'Argentina, l'Australia, o più vicine come la Germania, per citarne alcune. Un territorio che è sempre stato "multietnico" che ha accolto manovalanza proveniente da varie regioni e località, a partire dal Sud Italia, che ha comportato anche un mero arricchimento culturale per questo territorio. Il comune di Ronchi sino ad oggi, nonostante la sua storia, non aveva aperto le porte ai richiedenti asilo, nonostante le difficoltà espresse da una provincia in fase di implosione, perchè, si è detto non vi era disponibilità. Si è mossa una realtà privata, anche se per poche persone, la Chiesa, avendone la possibilità e nonostante qualche meschino mugugno ciò ha avuto apprezzamento da parte di Ronchi, proprio per la sua storia, perchè qui la solidarietà è di casa. Ma nel confinante Comune, quale quello di Fogliano, la cui parrocchia appartiene a quella ronchese, si è dato subito lo stop ad una iniziativa similare, perchè sarebbe stato approvato un regolamento comunale che in sostanza vieterebbe una situazione similare a quella di Ronchi. Eppure nello Statuto del Comune di Fogliano si legge che il detto Comune  "promuove lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico ispirandosi ai principi della Costituzione" ed ancora che "l’attività amministrativa del Comune di Fogliano Redipuglia è improntata ai principi di democrazia, di partecipazione, di solidarietà (...)". Quale rispetto dei principi Costituzionali? Quale solidarietà? Stante quell'atto regolamentare? Non è dato sapere. Quello che è dato sapere è che tale situazione la si può considerare solamente indecente ed in contrasto con i principi della nostra Costituzione, perchè l'articolo 3 della Costituzione, ad esempio, si applica anche ai migranti, ai richiedenti asilo, cosa che a Fogliano così come in altre località farebbero bene a ricordare.

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot