Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

Marina Julia e Nova di Monfalcone, una potenzialità dormiente che deve essere rigorosamente pubblica

Non sei a Lussino e neanche a Marghera, ma ti trovi in una piccola zona d'Italia, tra l'isola della Cona, l'isola d'oro di Grado, alle spalle le Alpi e poi il Carso e l'Isonzo e innanzi a te lo splendore di Trieste, dal Castello di Duino alla confinante e vitale Slovenia.
Ti trovi tra Marina Julia e Marina Nova di Monfalcone. Un posto da sempre con tradizione proletaria come si diceva nel '900, popolare, vitale, frequentato, vissuto. I ricordi si perdono. Devi accettare il luogo in cui ti trovi e puoi migliorarlo e da migliorare qui vi è tanto. Ma pare che invece di andare nella direzione del miglioramento si è andati nella direzione del peggioramento nel corso dei vari anni. Eppure qui vi è una potenzialità dormiente enorme.

Una potenzialità che dovrebbe essere rigorosamente pubblica, ma non è integralmente pubblica. Solo ora è emersa la polemica per la nota "isola dei bagni" ...


forse perchè rilevata da proprietà cinese. Vendere un pezzo di montagna è lecito? Ed allora perchè si deve vendere un pezzo di "spiaggia" ed accesso al mare?  
Doveva essere pubblico quel bene come tutti i beni dovrebbero essere pubblici soprattutto in un mondo sovrappopolato come il nostro dove diventerà un lusso per pochi quello di potersi fare un bagno a mare o camminare a piedi nudi sulla spiaggia. Ma pare che in FVG abbastanza velocemente si stia andando nella direzione contraria sottraendo metro dopo metro sempre maggiore disponibilità di beni pubblici a favore di pochi eletti proprietari.  
Finiamola con la storia che il pubblico non è in grado di gestire le cose, non è vero, sicuramente vi può essere stata cattiva gestione ed a volte la cattiva gestione è stata finalizzata proprio a far intervenire il privato come il grande "messia" che risolve tutti i problemi, ma il cui unico ed ovvio scopo è e non può che essere il profitto. Si rimpiange tanto la vecchia cultura austroungarica da queste parti, caratterizzata soprattutto da una sapiente gestione della cosa pubblica, son bastati cent'anni d'Italia per spazzarla via per sempre?

Marco Barone

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