A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Marina Julia e Nova di Monfalcone, una potenzialità dormiente che deve essere rigorosamente pubblica

Non sei a Lussino e neanche a Marghera, ma ti trovi in una piccola zona d'Italia, tra l'isola della Cona, l'isola d'oro di Grado, alle spalle le Alpi e poi il Carso e l'Isonzo e innanzi a te lo splendore di Trieste, dal Castello di Duino alla confinante e vitale Slovenia.
Ti trovi tra Marina Julia e Marina Nova di Monfalcone. Un posto da sempre con tradizione proletaria come si diceva nel '900, popolare, vitale, frequentato, vissuto. I ricordi si perdono. Devi accettare il luogo in cui ti trovi e puoi migliorarlo e da migliorare qui vi è tanto. Ma pare che invece di andare nella direzione del miglioramento si è andati nella direzione del peggioramento nel corso dei vari anni. Eppure qui vi è una potenzialità dormiente enorme.

Una potenzialità che dovrebbe essere rigorosamente pubblica, ma non è integralmente pubblica. Solo ora è emersa la polemica per la nota "isola dei bagni" ...


forse perchè rilevata da proprietà cinese. Vendere un pezzo di montagna è lecito? Ed allora perchè si deve vendere un pezzo di "spiaggia" ed accesso al mare?  
Doveva essere pubblico quel bene come tutti i beni dovrebbero essere pubblici soprattutto in un mondo sovrappopolato come il nostro dove diventerà un lusso per pochi quello di potersi fare un bagno a mare o camminare a piedi nudi sulla spiaggia. Ma pare che in FVG abbastanza velocemente si stia andando nella direzione contraria sottraendo metro dopo metro sempre maggiore disponibilità di beni pubblici a favore di pochi eletti proprietari.  
Finiamola con la storia che il pubblico non è in grado di gestire le cose, non è vero, sicuramente vi può essere stata cattiva gestione ed a volte la cattiva gestione è stata finalizzata proprio a far intervenire il privato come il grande "messia" che risolve tutti i problemi, ma il cui unico ed ovvio scopo è e non può che essere il profitto. Si rimpiange tanto la vecchia cultura austroungarica da queste parti, caratterizzata soprattutto da una sapiente gestione della cosa pubblica, son bastati cent'anni d'Italia per spazzarla via per sempre?

Marco Barone

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