Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Primi sondaggi: Al referendum per la Catalogna andrà a votare il 63%, vince il sì con l'83%

Ancora non è chiaro come voteranno i catalani soprattutto nella città di Barcellona. Sia perchè sotto assedio, sia perchè le scuole sono state chiuse, nei centri civici non si potrà votare e le schede vengono continuamente sequestrate. Un mistero tutto da capire. Arrivano i primi importanti sondaggi. Pare che non ci sarà una partecipazione di massa al voto. Si parla del 63%. Cifra che sarebbe cresciuta del 10% grazie alla reazione dello Stato centrale. D'altronde era noto ai più che in Catalogna in molti stavano cambiando idea e che se Madrid avesse gestito la cosa politicamente non ci sarebbe stato nessun plebiscito. Ma ha preferito la via della reazione e della repressione, sbagliando. Il sondaggio pubblicato da eldiario.es rileva che l'indagine condotta da GAPS prevede uno Partecipazione tra 63,3% e il 65,4% degli intervistati il ​​che rappresenta il numero in assoluto di 3.4 milioni di catalani. Il 17 settembre, lo stesso sondaggio, prevedeva una partecipazione al referendum del 1oct del 52,9%. Dieci punti in più circa maturati grazie alla reazione dello stato spagnolo. La percentuale dei votanti che si dice d'accordo sarebbe di circa l'83%. Numeri importanti se risponderanno alla realtà, ma lontani dall'essere considerati come idonei per una dichiarazione condivisa ed unilaterale di indipendenza, che non verrà mai riconosciuta dalla Spagna.

Marco Barone


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