Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

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Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

Se la maggioranza degli italiani pensano che i rifugiati sono un peso che si deve dare priorità agli italiani


Sarà una coincidenza ma lo stop o sospensione  sullo Ius soli in Italia è arrivato in prossimità della pubblicazione del rapporto sulla piramide dell'odio alla Camera avvenuta il 20 luglio.  
La Commissione sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio è stata istituita nel maggio 2016 ed è stata intitolata, nel luglio successivo, a Jo Cox , deputata presso la Camera dei Comuni del Regno Unito uccisa il 16 giugno 2016. 
La relazione finale è stata approvata dalla Commissione nella seduta del 6 luglio 2017. La relazione finale è stata approvata dalla Commissione nella seduta del 6 luglio 2017 , dopo 14 mesi di lavoro nel corso dei quali sono stati auditi 31 soggetti ed acquisiti 187 documenti (studi, ricerche, pubblicazioni monografiche, raccolte di dati, position papers).
Nel testo si legge che "Secondo l’Ignorance Index di IPSOS MORI l’Italia risulta il Paese con il più alto tasso del mondo di ignoranza sull’immigrazione: la maggioranza degli italiani pensa che gli immigrati residenti sul suolo italiano siano il 30% della popolazione, anziché l’8%,  e che i musulmani siano il 20%, quando sono il 4%."
Pesanti gli altri dati sulla questione dell'immigrazione. 
Il  65% degli italiani (contro il 21% dei tedeschi) pensa che i rifugiati siano un peso perché godono dei benefits sociali e del lavoro degli abitanti , mentre il 59% in Germania pensa che rendano il Paese più forte con il lavoro e i loro talenti (solo il 31% in Italia).  Il 48% ritiene che, in condizione di scarsità di lavoro, i datori di lavoro dovrebbero  dare la precedenza agli italiani; il 35% pensa che gli immigrati tolgano lavoro agli italiani, il 56,4% ritiene che “ un quartiere si degrada quando ci sono molti immigrati” e il 52,6 che “l’aumento degli immigrati favorisce il diffondersi del terrorismo e della criminalità ”. 
Statistiche probabilmente corrispondenti alla triste verità, dati con cui si devono fare in modo amaro i conti e non si possono ignorare facendo finta di nulla. Bisogna interrogarsi in modo profondo sul perchè di tale situazione, non con facili e sterili risposte. Se in parte è vero che questi dati sono anche conseguenza di alcune campagne mediatiche che perseverano da anni su questo tema in modo unidirezionale, dall'altro è innegabile che in Italia esiste un problema di sicurezza e protezione sociale enorme, a partire da piccole regioni come il FVG ed un Paese con oltre 7 milioni di poveri, con diseguaglianze enormi, dove il lavoro (con diritti possibilmente) è un miraggio, se non risolve anche ciò, se non si affronta in modo strutturale e non superficiale il problema delle diseguaglianze sociali difficilmente riuscirà ad invertire la rotta sul fenomeno complessivo che riguarda gli ultimi della scala sociale, i migranti.
Marco Barone
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