Chiamare ancora oggi Ronchi "dei Legionari" sarebbe come chiamare Latina, Littoria

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Come è risaputo dal 1925, la città di Ronchi di Monfalcone, ha visto mutare il proprio nome in Ronchi dei Legionari, per la precisione il 2 novembre del 1925 con il Regio Decreto firmato da Rocco pubblicato nella G.U n° 283 del 5 dicembre 1925. Quest'anno pertanto ricorrono ben cent'anni da questa ricorrenza dovuta all'omaggio voluto dal fascismo per celebrare la presa di Fiume da parte di D'Annunzio che partì casualmente da Ronchi dopo aver dormito per qualche ora in una dimora nella vecchia via di Trieste. E come è ben risaputo nessun cittadino di Ronchi partecipò a quell’atto eversivo che ha subito la città di Fiume per 500 giorni con tutte le conseguenze che ne derivarono per i fiumani che nel 1924 scivolarono anche grazie a quel fatto storico e politico sotto il fascismo. Continuare a chiamare Ronchi "dei Legionari" come se appartenesse a chi mai ha appartenuto nel corso della sua storia, minandosi pertanto ogni identità storica del territorio, sarebbe co...

La lunga notte delle scope di Monfalcone. Ritrattare l'accordo sull'amianto sarà un boomerang




Lo si era capito fin dall'inizio, lo si era denunciato fin dall'inizio, che la questione morale in una piccola realtà come Monfalcone sarebbe stata vitale per la sopravvivenza di una minima base di sinistra. A due giorni dalla sentenza sull'ennesimo processo amianto, conciliare la lite, è come aver chiesto perdono, non avendone titolo, per aver tentato di pretendere un minimo grado di giustizia morale, etica e materiale, in una società dove il killer dell'amianto ha ucciso e continuerà ad uccidere. Ha pesato tantissimo, quella transazione, e non poteva essere altrimenti. Poi accade che le elezioni vengono vinte dalla destra, a trazione leghista, lega nord che continua ad avere nel proprio statuto come finalità principale il conseguimento dell’indipendenza della Padania. E nel paradosso dei paradossi, ti trovi la destra, per ragioni di opportunità, a fare quello che avrebbe dovuto fare la sinistra, che ha smesso da lungo tempo di essere tale, d'altronde oggi praticamente più nessuno identifica il Pd come un partito di sinistra, si chiama partito democratico, non partito di sinistra. Certamente, questo è inutile negarlo, ha un sostegno ed una componente importante di sinistra al suo interno, ma quanto realmente pesa oggi? A Monfalcone pare che si stia realizzando una strategia similare a quella nazionale. Hanno spinto sull'acceleratore violando ogni limite, dopo l'arrivo delle sanzioni, ora cercano di rimediare. Ma i limiti sono stati violati, le sanzioni andranno pagate, e quello che è stato fatto rimarrà per sempre inciso nell'albo degli errori politici della storia di questo Paese. Dalla questione lavoro, alla scuola, alla giustizia, alla sanità, agli enti locali. Piccoli e sistematici correttivi in itinere che mandano in frantumi ogni processo logico di coerenza. Ma se avesse vinto le elezioni il Pd, avrebbe mai messo in discussione quell'accordo? Perché mai avrebbe dovuto farlo, si dirà? Monfalcone non è mai andata in cenere e non ha bisogno di risorgere da un processo che a Monfalcone esiste solo nella mente di qualche piccolo gruppetto virtuale. Monfalcone necessita di una questione morale profonda, ma questa comporterà dei traumi politici importanti, il primo è già arrivato, nella ricorrenza di Stalingrado con la vittoria di chi vuole l'indipendenza della Padania, nel luogo ove si è formata la resistenza per lottare anche per l'unità d'Italia e dei popoli. Il secondo sarà l'implosione di un partito che ha smesso di essere di sinistra da lungo tempo, nonostante qualche rapido abbaglio di illusione. Eppure una cultura di sinistra esiste a Monfalcone, e sarà attraverso i simboli della tradizione, attraverso il metodo della tradizione, che riuscirà ad emergere, in un contesto ove la globalizzazione ha annientato ogni identità nel nome dell'omologazione, perchè, non dimentichiamolo, dal punto di vista elettorale vi è stata una grande astensione, e quella astensione cerca risposte nella coerenza, con la presenza, nel contrasto alle ingiustizie sociali senza discriminazioni, e non in tentativi gattopardiani di rimediare all'irreparabile. Monfalcone non è mai stata una realtà di destra, e non lo è neanche oggi, ed i nodi presto verranno bene al pettine. E' solo questione di tempo.Questo è il momento dove si deve fare pulizia politica ed è iniziata quella che metaforicamente possiamo definire come la lunga notte delle scope di Monfalcone. 

Marco Barone

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