La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

A Doberdò colpite le corone del Presidente della Repubblica italiana e slovena. Vandalismo od atto politico?

La parte più importante della visita del Presidente della Repubblica Italiana e della Slovenia nel goriziano è stata sicuramente la tappa di Doberdò, Doberdob. Dove nel nome dell'amicizia, tra popoli divisi soprattutto dal fascismo, e che hanno ritrovato unità e solidarietà grazie alla resistenza, è stato inaugurato l'importante monumento dedicato ai soldati sloveni caduti sul fronte dell'Isonzo tra il 1915 e il 1917. 
 
foto dal Piccolo
Ma in uno di questi giorni di novembre, le corone dei due Presidenti della Repubblica sono state colpite. Una gettata per terra, senza il nastrino, una seconda spezzata a metà, probabilmente per togliere il nastrino. L'obiettivo, dunque, sembravano essere i nastrini della Presidenza della Repubblica dei rispettivi Paesi. Non è stato toccato il mazzo di fiori del Comune di Doberdò. Semplice vandalismo, come molti sembrano intendere tale atto, od atto nazionalistico e politico che ha voluto colpire due simboli massimi delle nostre Istituzioni, con lo scopo di voler negare l'amicizia e la collaborazione tra Italia e Slovenia? Cosa farsene di due nastrini del genere? Tenerseli a casa come ricordo, dopo una simile porcata di gesto? O strapparli da quel luogo, come segno di odio?

Seguono alcune foto fatte nella giornata del 13 novembre 

Marco Barone 








Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot