Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

In partenza i lavori per il muro di Calais. Gli ultimi saranno i primi, ma a morire

Milioni di sterline verranno spese per realizzare il muro di Calais. Ora dicono che lì vi è solo un recinto che non riesce a contenere le persone che continuamente cercano approdi di fortuna e rischiosi per l'incolumità di tutti per cercare di arrivare in Inghilterra. 
Se ne parlava da diverso tempo, ma in base alle ultime notizie, pare essere qualcosa di giorni. I soldi ci sono, la volontà vi è, ed il muro che dovrà contenere la “Jungle” di Calais dove oltre 9 mila persone vivono in condizioni disumane è la soluzione che l'Occidente vuole dare per salvaguardare il proprio benessere materiale e lavarsi la coscienza con il non vedere. Come accaduto, d'altronde, con la Turchia. Miliardi per non vedere.
Il tutto mentre si spendono miliardi di euro per il calciomercato, e non si riesce a trovare una soluzione per dare un minimo di dignità a queste povere persone, che vivono nel fango, che vivono in ambienti insalubri. Ogni Paese ha le sue nefandezze in materia di non accoglienza. E' inutile perdersi nella retorica che siamo tutti uguali sotto le stelle, non è tempo per la poesia, per la filosofia. Questo è il tempo della peggiore miseria umana. 
Muri dopo muri, muri dopo muri, la strada pare essere tracciata. Nulla di buono si prospetta all'orizzonte. L'Europa in un colpo solo ha rinnegato i suoi valori fondanti. Siano essi laici, siano essi religiosi. Ripetono fino alla nausea che il cristianesimo è l'elemento fondante l'Europa. Ma quali precetti cristiani oggi giorno mai trovano applicazione? Menzogna e calunnia, falsità e meschinità. Odio per il diverso. E se potessero li ammazzerebbero come cani malati da abbattere. 
Questa è la verità. Probabilmente il sentimento nazista e fascista che ha contaminato l'Europa portandola all'autodistruzione non è stato estirpato. Altrimenti non si spiegherebbe il perchè di tali reazionarie chiusure. I muri sono il fallimento non solo dell'Europa unita, ma dei diritti umani. Non prendiamoci in giro, navighiamo in un mare di veleno, solo che ora questo veleno è destinato ai più deboli, ai "diversi" ma presto colpirà anche i propri connazionali, quelli che oggi si sentono superiori, quelli che oggi si sentono essere come soggetti prioritari da tutelare, con la formula idiota del prima gli italiani, francesi, inglesi, tedeschi, ecc.  Ad oggi l'unica fortuna che abbiamo in Europa è che non è consentita la diffusione delle armi così come accade in America o nelle zone di guerra. Perché, e di questo ne sono certo, queste armi avrebbero già sparato contro queste persone. Qualcuno disse che gli ultimi saranno i primi. Sì, è vero, saranno i primi ad essere violentanti nella loro dignità di essere umano. Perché è quello che sta accadendo ogni benedetto giorno.

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