Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

Euro2016: ma la prima partita che l'Italia perderà, cosa si dirà?


Questi europei 2016 ,nella Francia travolta da sacrosante proteste sociali, in pressione per il terrorismo, sta accadendo di tutto. Nazionalismi che si scontrano con le peggiori nefandezze che riescono ad esprimere attraverso gli estremismi di alcune tifoserie, aria di guerra fredda, che si scaglia solo contro la Russia, come se le tifoserie coinvolte non fossero anche quelle di altri paesi, incluse quelli francesi. Ma la Francia, ad esempio, non può essere sanzionata, ha già pagato un prezzo caro, purtroppo, e pare evidente che questo Europeo lo vincerà, salvo risultati sportivi diversi, la Francia, perché è la Francia che deve vincerlo e nessuno oserà dire nulla. Europei dove tutto pare possibile, e nello stesso tempo ove tutto pare essere già scritto. Ma la cosa che ha colpito di più in questi giorni è l'assoluta ipocrisia che è maturata in Italia.
In Italia si è veramente ai limiti del ridicolo. E' bastata un vittoria contro il più quotato Belgio per pompare all'ennesima potenza la nazionale di calcio italiana. Fino al giorno prima sembravano delle schiappe, ora degli eroi addirittura dati per favoriti per la vittoria finale. Ma chi capisce di calcio, ed ha visto la partita contro il Belgio, avrà notato che l'Italia, a dire il vero, non è che abbia fatto poi una grande partita, anzi, specialmente nel primo tempo un mezzo disastro. E se ha fatto risultato è perché è il Belgio che non è riuscito ad esprimersi come doveva, per suo demerito. Ma a parte le questioni tecniche, quello che trovo veramente insopportabile, che trovo a dir poco nauseante, è l'assoluta ipocrisia dei media tutti. Si arriverà a dire che la nazionale di calcio italiana è come il Leicester in questo europeo. Ma alla prima sconfitta, che riporterà tutti con i piedi per terra, cosa si dirà? E' facile intuirlo. Il punto è che il calcio è la vetrina di questo Paese, un Paese che vive nel più totale disastro sociale ed economico, ma basta che qualcuno ti dica che va tutto bene, magari per un risultato imprevisto, e pare di essere nel Paese migliore del mondo, ma quando poi la realtà ti sbatterà la porta in faccia saranno dolori. Le illusioni non ci aiutano a diventare un Paese migliore, ma servono solo a mascherare le proprie debolezze, e sconfitte.

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