Sveglia.
E' finito il sogno di
vincere l'Europeo di calcio.
23 milioni di persone
incollate davanti la tv, maxischermo, radio ed internet.
Ipnosi calcistica.
Sono rimasto
impressionato nel vedere le strade di Trieste vuote, salvo poi
incontrare le masse proiettate a guardare lo schermo, la tv, il
calcio.
E' finita male.
Vedi qualcuno scalciare
l'oceano di bottiglie vuote disseminate in Piazza dell'Unità, altri
bere e dire abbiamo perso è una brutta faccenda, altri
guardare per terra.
Forse è stato un momento
di sfogo, forse è stato un momento di distrazione, certamente è
stato un calcio politicizzato, però ora, almeno fino all'inizio
delle Olimpiadi, esiste un mese ove ci si deve svegliare.
Dopo la riforma pensioni,
dopo la precarizzazione assoluta del diritto al lavoro e del lavoro,
dopo l'attacco al principio ed alle conquiste figlie di quel 68 che
da questo momento in poi si potranno vedere solo in qualche filmato
d'epoca, leggere in qualche libro od ascoltare le canzoni che hanno
trasmesso l'emozione della ribellione fino ai nostri tempi, adesso
arriva il momento dei licenziamenti anche nel pubblico impiego.
Circolano le prime voci,
si parla in totale, nell'arco di tre anni, di 100.000 lavoratori che
attraverso vari espedienti verranno mandati a casa.
La crisi figlia delle
speculazioni finanziarie e governata dagli invisibili del mercato,
continua a governare le scelte sostanziali di una vita del Paese.
Scelte che dovrebbero
essere determinate dalla sovranità popolare, dalla democrazia, ma
non è più così.
Dobbiamo prendere atto
che abbiamo perso su tutti i fronti.
Basta con i soliti slogan
che hanno slogato solo la loro essenza, penso all'articolo 18 non si
tocca, ed infatti lo hanno massacrato, penso l'acqua è un bene
comune e non si svende, ed infatti continuano a mantenerla
nell'ambito del privato, penso noi la crisi non la paghiamo, infatti
la paghiamo cara .
Basta.
Poggiamo con umiltà i
piedi per terra.
Forse non comprendiamo
questo Paese, questa società.
Ho sentito infinite volte
dire ma come è possibile che per una partita di calcio scendono in
piazza milioni di persone e per difendere il lavoro quattro gatti
ribelli?
Se accade è possibile.
Ed allora ora sveglia.
Sveglia dall'ipnosi
collettiva.
Il sogno, per molti
italiani, è finito, ora si deve affrontare la realtà.
Diminuiscono i consumi,
chiudono le aziende e le attività commerciali, le città sono sempre
in condizioni a dir poco pietose e degradate, il diritto al lavoro è
roba vecchia ed archiviata.
Questa è la realtà.
Sveglia, cercando di
riconquistare quella solidarietà che oggi è venuta meno.
Facciamo finta che
l'Italia intesa come sistema Paese stia giocando una partita di
calcio decisiva per varie generazioni.
La vogliamo giocare o no
questa partita?
Vogliamo essere
spettatori?
Ma almeno cerchiamo di
tifare e sostenere il giusto, ed il giusto oggi vuol dire Stato
sociale equo e solidale, dove la dignità di essere umano viene prima
di ogni profitto.
Un mese per la sveglia
prima della nuova epocale ipnosi, le Olimpiadi.
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