Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

No War? No Grazie.

Si è vero. Avevo scritto in precedenza che rinasceva il movimento no war.
Ciò perchè mi ero fatto trascinare dall'entusiasmo, se entusiasmo può esservi in tale vicenda, in relazione ai vari presidi e piccoli cortei che nascevano in varie città. Terni, Torino, Milano, Bologna ecc.
Beh devo ravvedermi.
Devo confrontarmi con la realtà vigente ad oggi.
Poche persone a sostegno diretto della campagna contro la guerra senza se e ma.
Poche iniziative.
Poco tutto.
Certo, è positivo lo sforzo posto in essere da alcune realtà, centri sociali, sindacalismo di base .
Ma sulla strada, nelle città, si vede poca contestazione verso questa guerra.
Perchè è guerra.
Si leggono poche critiche verso la guerra.
Tanti ni. Pochi pochissimi no.
Ma ripeto, se si dice, come si è detto per anni, di essere contrari alla guerra senza se e ma, ora cosa succede?
Si legittima, comprende, giustifica la guerra del petrolio contro Gheddafi?
Si sono escluse le vie della diplomazia. Era ed è su quelle, che bisogna insistere.
Si attende forse l'invasione via terra? Cosa che forse accadrà presto.
Si devono attendere morti civili?
Fonti del governo libico hanno parlato di oltre 100 morti causati dai bombardamenti della coalizione.  I volenterosi guerrafondai hanno compiuto 175 missioni aeree in 24 ore, 113 delle quali realizzate dagli americani.
 Il generale Carter F. Ham, comandante degli United States Africa Command afferma che "Non posso escluderlo. Sono sicuro che i nostri piloti stanno eseguendo con precisione chirurgica i loro compiti. Il regime sta invece facendo vittime civili e questo è inaccettabile".
Il non escluderlo è la risposta alla domanda se i volenterosi hanno procurato vittime civili.
Quindi dalla negazione ora si passa al non posso escluderlo.
Perchè le vittime ci sono!
Ma è compito del movimento no war attivarsi proprio per questo. Per evitare in via preliminare che si realizzino delle vittime civili a causa delle bombe dei volenterosi.
Volenterosi, poi!
Volenterosi nel lanciar bombe per il petrolio.

L'Italia è pienamente coinvolta in tale vicenda.
Non esiste opposizione politica istituzionale a tale missione di guerra.Salvo la Lega Nord che in qualche modo, per tutelare il capitale del nord est investito in Libia, manifesta perplessità verso tale guerra.
Quella extra istituzionale è debolissima.
Gli interessi economici sono chiari.
Ed allora? 
O si è sempre contro la guerra senza se e ma, oppure si è solo dei meri ipocriti.
Io mi sento responsabile moralmente per tutte quelle persone che moriranno a causa di questa guerra.
Siamo tutti complici di questa guerra?
Siamo tutti drogati dalla televisione? 
In rete girano vari appelli. 
Ma poi, poco e nulla.
E' facile essere rivoluzionari o pacifisti o altro seduti innanzi ad un pc, sorseggiando un caldo caffè, e fumando una sigaretta, mentre i volenterosi attaccano la Libia.

Questo segnale è gravissimo.
Perchè il movimento no war per prassi sociale consolidata, rispondeva velocemente alle missioni di guerra, con un chiaro NO.
Oggi?
Dilemmi, dubbi, perplessità, indifferenza e silenzio.
Ma che succede?

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot