La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

Immagine
In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

Francia, umiliata e picchiata la mamma di Daniele Franceschi.

Umiliata, picchiata ed arrestata.

Francia , questa è la storia di una mamma italiana alla ricerca della giustizia.

Liberté, Égalité, Fraternité, sarebbe il motto della Repubblica Francese.

La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1795) definiva la libertà in questo modo: «La libertà consiste nel potere di fare ciò che non nuoce ai diritti altrui», mentre la Fraternité, è definita così: «Non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi; fate costantemente agli altri il bene che vorreste ricevere».

Una mamma chiede e pretende di avere la verità sulla morte del proprio figlio Daniele Franceschi deceduto nel carcere di Grasse il 25 agosto, dove si trovava in attesa di giudizio, a causa di una accusa relativa ad una presunta manomissione di una carta di credito.

La famiglia di Franceschi riceve una lettera da parte del detenuto, Abdel , compagno di cella di Daniele ed emerge che Daniele"si sentì malissimo il 23 agosto e che per tre giorni, nonostante le ripetute richieste di aiuto, non fu mai soccorso. Solo una volta lo portarono in infermeria e gli diedero delle pastiglie”.(http://www.blitzquotidiano.it/crona...)
Le cause della morte del giovane versiliese,ad oggi, non sono state ancora chiarite . Secondo le autorità francesi Daniele sarebbe morto semplicemente d’infarto e nella cella.

Ma sul corpo del ragazzo sono state trovate ecchimosi.

Ma per le autorità francesi si tratta di semplice morte d'infarto ed in cella.

Carcere, ovvero morte.

E' questa la giustizia vigente.


Ecco la mamma che chiede verità.

Protesta innanzi al carcere francese di Grasse. Protesta insieme alla cognata con dei cartelli al collo con scritto «Me lo avete ucciso due volte».

«Mi hanno picchiata, poi sbattuta in galera. Ho tre costole rotte, ma non mi piego. La mia unica colpa? Pretendere la verità sulla morte di mio figlio». Queste dichiarazioni rilasciate dalla donna spiegano il tutto. Accusata di vilipendio, per aver chiesto lumi sulla morte del proprio figlio.

Picchiata per aver chiesto la verità sulla morte del proprio figlio, umiliata per la giustizia.

Verrebbe da dire un tempo esisteva la Francia della libertà, fratellanza ed uguaglianza, oggi esiste una Francia in grave crisi identitaria.

Crisi che caratterizza la maggior parte dei paesi occidentali, crisi che si ripercuote direttamente sulle persone più deboli ed in cerca semplicemente di giustizia e verità.

Intanto una mamma piange due volte un figlio che non rivedrà più vivo.

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Quale la città più bella tra Udine e Trieste?