C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Replica al comitato dei Genitori( senza firma) del plesso Scolastico di Vermegliano : Io sono Marco Barone

Io sono Marco Barone, ripeto sono Marco Barone. Figlio di questo mondo, conosciuto all'anagrafe con tale nominativo, ed è il nominativo che utilizzo per firmare tutti gli articoli, scritti, pensieri, atti, e riflessioni che nella quotidianità tendo a produrre.

Perchè devo rimarcare ciò?
Facciamo un passo indietro; come prima cosa vi invito a rileggere questo mio articolo, FIRMATO, pubblicato su vari siti e blog tra cui agorarvox.it.


http://www.agoravox.it/Scuola-Ronchi-dei-Legionari.html

Dopo aver letto il mio articolo ora vi invito a leggere attentamente quello successivo pubblicato sul MESSAGGERO VENETO - GORIZIA - MERCOLEDÌ, 19 MAGGIO 2010
Pagina 7 :

Ronchi. I genitori degli alunni che frequentano il plesso di Vermegliano si ribellano alle accuse apparse sul blog “Agoravox”
«Macché razzisti, vogliamo solo salvare la scuola»
RONCHI. Si alzano i toni della discussione in merito alla vicenda delle scuole primaria e dell’infanzia di Vermegliano e della necessità di spazi reclamata dai genitori della scuola italiana. A rinfocolare le reazioni, un articolo apparso sul blog “Agoravox” (www.agoravox.it) dal titolo “Scuola: Ronchi dei Legionari iniziativa di alcuni genitori di natura etnocentrista razzista” che ha lasciato letteralmente sconvolti i genitori della scuola italiana, che nell’articolo (peraltro non firmato) sono stati accusati di razzismo e di volontà di tutela solo per una parte dei giovani alunni.
«In primis chi fa certe affermazioni deve avere il coraggio di firmare ciò che mette in rete. È facile colpire ingiustamente e poi nascondersi. Noi genitori abbiamo a cuore il futuro di tutti i bambini che frequentano il plesso scolastico di Vermegliano, il cui destino è ; in balia di persone che a oggi ci hanno propinato chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere, ma nessuno fatto concreto» affermano, spiegando come nei giorni scorsi hanno chiesto le dimissioni del consiglio d’istituto «perché durante l’incontro avvenuto circa un mese fa nella scuola media di Ronchi dei Legionari, dove si è registrata una notevole affluenza, ci avevano garantito che anche a loro stava a cuore le sorti del plesso di Vermegliano, ma durante l’assemblea comunale hanno puntato tutto sul tempo potenziato, che non ha nemmeno raggiunto il numero minino di iscritti per l’apertura di una classe».
Ricordano che i dirigenti dell’istituto di Ronchi, Lusnig e di quello di Doberdò, Klanjsek sono i ottimi rapporti, così come le mamme delle sezioni italiane con le mamme delle sezioni slovene che condividono amicizie anche al di fuori della struttura scolastica, tanto che stanno organizzando momenti di attività in comune.
«È troppo facile cliccare e usare termini tonanti come etnocentrismo e razzismo, distogliendo tutti dal problema reale, che è molto più semplice: organizzare le strutture per tempo e per tutti, con la libertà di scelta sull’iscrizione dell’istituto stesso. Accuse così diffamatorie e infondate sono base per una eventuale denuncia. Tutti noi – proseguono – abbiamo agito sempre alla luce del sole cercando di rispettare tutti, cosa che invece non è stata fatta da chi da noi eletto, nel momento del bisogno, ha dimostrato di voler tutelare i proprio interessi, invece del stabile e sicuro futuro scolastico di tutti i nostri figli. Pensiamo che se si fossero occupati per tempo del problema e avessero portato a termine il loro lavoro, la tanto citata parità di diritto dell’istruzione di cui si parla in quel disgustoso articolo, sarebbe stata garantita. Ci chiediamo &nda sh; concludono – se chi ha scritto con tanta superficialità tali commenti, abbia mai condiviso qualcosa con etnie e culture diverse».

Considerazioni:

1)Il mio articolo è firmato. Basta collegarsi al link di cui sopra, e leggere il nome dell'autore.

2) Invito il giornalista che ha scritto l'articolo pubblicato sul Messaggero Veneto del 19 maggio 2010 a rettificare l'errore , grave, riportato nel suo testo, ovvero nel punto in cui dice che il mio articolo non è firmato!Riportando quindi l'identità dell'autore ovvero la mia.

3) I Genitori del Comitato del plesso scolastico di Vermegliano sono invitati a leggere attentamente quanto pubblicato su vari siti, poichè è inaccettabile l'accusa mossa nei miei confronti di aver primo accusato ingiustamente e di essermi nascosto.

4) Mi piacerebbe capire la identità di questo Comitato, le persone che vi fanno parte chi siano, chi sono quelle persone che tramite comunicati stampa riportano determinate affermazioni senza poter essere ricondotte ad una identità specifica! Tanto detto, quindi, le invito, calorosamente, a firmarsi a mettere nero su bianco il loro nome e cognome sui documenti e sulle dichiarazioni che vengono diffuse anche a mezzo stampa, anzichè accusare il sottoscritto , in modo altamente diffamatorio, di nascondersi( cosa assolutamente FALSA e riscontrabile in tutti gli articoli e scritti che ho sempre reso pubblici sia in rete che sulla carta stampata) dopo aver accusato , a loro dire, ingiustamente!

5) Mi piacerebbe capire se le dimissioni del Consiglio d'Istituto sono state chieste solo a mezzo stampa, oppure nelle dovute sedi. Perchè se cosi non fosse, se sono state formalmente chieste solo ed unicamente a mezzo stampa è GRAVE,e ciò la dice lunga sul vero senso della iniziativa intrapresa. Sarà forse iniziata la campagna elettorale nel Comune di Ronchi dei Legionari, vista la vicinanza delle prossime,appunto, elezioni?

6) Questione, diffamante inerente la mia persona, tali genitori, sostengono che se chi ha scritto con tanta superficialità tali commenti, abbia mai condiviso qualcosa con etnie e culture diverse. La mia umiltà mi spinge ad andare oltre, se solo sapessero i sacrifici che vivo ogni giorno, le lotte che attuo ed in cui credo, se solo sapessero i problemi sociali con cui mi confronto quotidianamente nel cercare di aiutare i migranti le persone bisognose ad integrarsi in questa società che di democratico ha ben poco, allora capirebbero. Ma non è a loro che devo delle giustificazioni,non è a queste persone che accusano e denigrano il mio essere uomo sociale che devo delle spiegazioni sul punto.

7) Voglio ricordare che non sono stato io a scrivere ciò ovvero: chiediamo quindi le dimissioni del consiglio di istituto e auspichiamo che almeno l’amministrazione comunale tenga conto dell’identità culturale, storica, religiosa ed etnica che ha sempre caratterizzato negli anni passati la scuola Brumati di Vermegliano". Messaggero Veneto 6 maggio 2010.
Tali affermazioni si commentano da sole.

8) Sostengono che ciò che ho scritto è passibile di querela penale? Io credo fortemente nella libertà di espressione , di critica,nel confronto dialettico anche duro. Credo fortemente in quel diritto garantito dall'articolo 21 della nostra Costituzione. Credo fortemente nella difesa di principi quali quelli della integrazione sociale, del diritto alla studio, dell'uguaglianza. E quelle dichiarazioni relative in particolar modo alla identità etnica, culturale storica e religiosa, solo leggerle fanno scorrere sulla mia pelle brividi di rabbia e di preoccupazione. Perchè tali principi non conciliabili con la società del post fascismo, non solo conciliabili con l'Italia del 2010, e bisogna battersi anche con affermazioni e dialettica dura, affinchè non trovino nessuna attuazione.
Quindi, se reputano essenziale procedere penalmente nei miei confronti, lo facessero pure. Io continuerò a difendere le idee per cui mi batto, continuerò a difendere la libertà di espressione e di critica, che leggi come quella del bavaglio porranno sempre di più a rischio, e trovo pericoloso il fatto che la sede del confronto debba divenire quella giudiziale e non quella politica e sociale.
Ognuno tragga le proprie conclusioni. Potrei procedere anche io penalmente con le querele, ma confidando nel confronto dialettico anche duro , non mi abbasso a tanto, non voglio e mai porterò in aula di tribunale chi mi accusa di cose fuorvianti,o mi diffama od offende con la parola. Ho in mente altro tipo di confronto, ho in mente altro tipo di dialettica.

9) Qualora, comunque, dovessero denunciarmi, per aver difeso la minoranza slovena, per aver criticato la rivendicazione di concetti quali quelli della identità religiosa,storica, etnica,culturale, ciò l'accoglierò senza stupore perchè si porrebbe in linea con i tempi che oggi giorno caratterizzano la nostra a-democratica società.

10) Infine sulla questione del disgutoso, non ho mai preteso che ciò che io scriva possa essere definito gustoso...

Marco Barone

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