Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

La responsabilità della scuola per infortuni o incidenti agli allievi si estende anche dopo che gli stessi sono usciti dalla scuola...

La responsabilità della scuola per infortuni o incidenti agli allievi si estende anche dopo che gli stessi sono usciti dalla scuola, fin quando non vengono riaffidati ai genitori.

La Corte di Cassazione (sentenza n. 17574/10, depositata il 7 maggio 2010) ha ritenuto la responsabilità penale, oltre che del conducente dell’autobus, anche del personale scolastico, a partire dal dirigente fino ai collaboratori, nonché dei responsabili del Comune, per non aver vigilato o comunque predisposto adeguati accorgimenti, al fine di evitare un grave incidente stradale che ha portato alla morte di un ragazzo di prima media.

In particolare, secondo gli Ermellini, il dirigente scolastico avrebbe dovuto predisporre un adeguato regolamento scolastico e adoperarsi affinché i competenti servizi comunali attuassero semplici misure organizzative (arrivo degli autobus prima del suono della campanella, delimitazione con apposita segnaletica orizzontale e verticale degli spazi idonei alla fermata) che sarebbero state sufficienti ad impedire l’evento.

Meno censurabile il comportamento dell’insegnante dell’ultima ora, in mancanza di precise indicazioni nel regolamento d’istituto.
Per la Suprema Corte, comunque, la medesima avrebbe dovuto in ogni caso segnalare la pericolosità della situazione.
http://www.dirittoscolastico.it/corte_di_cassazione_-_sentenza_n_375-2010.html

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