Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

Unesco: 125 giornalisti uccisi tra il 2008 e il 2009

Tre in più del periodo 2006/2007: nell'80% dei casi si è trattato di omicidi mirati, per impedire ai giornalisti di rivelare notizie di interesse pubblico. Nel 2009 77 omicidi (più del precedente record di 69 vittime registrato nel 2006, in gran parte dovute alla dilagante violenza in Iraq). La maggioranza dei giornalisti uccisi non erano corrispondenti di guerra, ma cronisti che lavoravano su temi di interesse locale (come traffico di droga, violazione dei diritti umani o corruzione) in nazioni in stato di pace.
http://www.redattoresociale.it/topnews/

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