Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

sanatoria: esce la circolare e scatta la trappola per i migranti

a quanto si legge sui giornali di ieri - notizia in verità ben seppellita dalle miserie della cronaca pre elettorale - una "circolare interpretativa del capo della polizia" fa scattare una vera e propria trappola intorno al collo di quanti hanno creduto nonostante tutto in questo stato e hanno presentato "domanda di emersione" nel quadro della "sanatoria-badanti" di settembre:
in pratica, contraddicendo quanto assicurato dal governo in settembre, il lavoratore irregolare che prima di presentare la domanda di emersione fosse incappato in un'espulsione per clandestinità non riceverà l'agognato permesso, ma bensì l'esecuzione dell'espulsione - e questo dopo essere stato indotto ad autodenunciarsi e dopo che almeno 500 euro di contributi INPS "forfettari" sono stati pagati per regolarizzare la sua posizione, cifra che nessuno recupererà sicuramente mai!

a quanto capiamo è l'ennesima contraddizione del "pacchetto sicurezza": quando uscì la sanatori, infatti, il governò assicurò che un eventuale pregresso decreto di espulsione da solo non avrebbe inficiato la pratica di emersione (essendo ovvio che la sanatoria va a regolarizzare dei "clandestini"), però, con la contestuale entrata in vigore del pacchetto sicurezza, per chi incappasse in un secondo controllo non avendo evidentemente ottemperato al primo decreto di espulsione scatterebbe un'accusa penale che rientra tra le cause di rigetto della "domanda di emersione" (= sanatoria).
In pratica, se ti beccano una volta la passi liscia, ma se ti beccano due volte - per puro caso - diventi un delinquente di default. Sicché, dopo aver messo nero su bianco chi sei, dove abiti e dove lavori e pagato minimo 500 euro all'INPS, ti becchi automaticamente carcere e espulsione.
Questa, almeno, sembra essere l'interpretazione ufficiale del capo della polizia diramata il 17/3 in risposta ai numerosi quesiti segnalati dalle questure.

Il danno e la beffa, ormai pare che prendere a calci i lavoratori stranieri sia lo sport più in voga in Italia. Neanche la campagna elettorale fa allentare la pressione sull'anello più debole della società, anzi,ne approfittano finché l'opinione publbica è distratta!

Non vogliamo rimanere in silenzio a subire anche questo! qualcuno sa se ci sono mobilitazioni programmate in risposta a questa ennesima odiosa vessazione?
Risposte a livello legale alla palese contraddizione di questa interpretazione? (in pratica lo stesso comportamento, il non ottemperare all'espulsione, riceverebbe un trattamento diverso a seconda che venga scoperto oppure no)

fonte ass. Sopra i ponti

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