Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

I quartieri degradati di Palermo restano tali per poter reclutare i nuovi soldati della Mafia?.


la foto è di Daniele Carmona.

Mafia.
Palermo è una bellissima città, ci sono scuole, università, quartieri benestanti e ricchi; ma nella “Palermo bene”, i delinquenti non li vedi, vedi solo ragazzi per bene, nulla a che fare con i “ragazzacci” che possono farti il fermo o aggredirti, a seconda di come gli gira la testa in quel momento. Se ti muovi nella Palermo bene, ti accorgi di come sia lontana la realtà della vera Palermo e ti accorgi che tutto sembra troppo bello e inverosimile.
Spostiamoci al centro, in via Roma, i candelai, la Vucciria, Ballarò, qui camminando, in tanto vedi il degrado e noti case risalenti alla seconda guerra mondiale, ancora in quello stato, ti accorgi che la gente non è più come nei quartieri alti, anzi, cambia; dunque non capisci il perché, l'analfabetizzazione è diffusa, l'ignoranza porta la nuova generazione a rubare, spacciare, fare rapine già nell'età di quindici/sedici anni.
Si sa che quando l'uomo non sa ragionare, non sa giudicare e non ha un minimo di cultura, vivendo nel degrado e nella povertà, diventa “l'uomo burattino” di chiunque abbia potere.
Il Santissimo uomo, il barone dei quartieri bassi, il “Vip” dei poveri, da imitare ed a cui chiedere aiuto, è il Boss, il mafioso, colui che ha interesse a mantenere il degrado in certi quartieri, a far si che la gente che vive li non si possa istruire, non possa essere in grado di poter pensare quello che è meglio per lui, di saper distinguere il male dal bene, l'uomo onesto dal disonesto, l'uomo che ti da una mano in cambio di un favore.
Dunque il povero ragazzo che sfortunatamente si è trovato a nascere li, non ha molta fortuna, non studia, non può pretendere un lavoro onesto e più remunerativo, è costretto per poter “campare” a chiedere il favore a “ù Zio”, al protettore del suo quartiere, li “ù Zio” ti aiuta e ti fa entrare nel mafioso mondo del lavoro, ovvero una scelta di lavori “mafiosamente utili” , dove puoi spacciare, rubare, chiedere il pizzo ai commercianti, intimidire, ammazzare, fare il chimico per una raffineria di droga, insomma fare il soldato ma di “Mafiopoli”, dove guadagni, mentre che ti appropri del denaro onestamente guadagnato dagli onesti lavoratori, mentre rubi nelle macchine del tuo quartiere, anche in quelle macchine vecchie, dove un povero ragazzo, a stento si è riuscito a comprare un autoradio e tu glie la porti via, perché devi guadagnare dal tuo operato, altrimenti non sai come fare per guadagnare onestamente; l'uomo diventa pericoloso quando inizia a ragionare, la mafia non lo vuole e fa di tutto anche politicamente perchè ci sia questo divario tra la Palermo bene e la Palermo del degrado. Con la Camorra è la stessa cosa, tutte le mafie sono vive grazie a questi poveri disgraziati che per mangiare e non essendo in grado di ragionare, si piegano al volere del Padrino.
La mafia esiste per un assenza dello stato in quei luoghi, dove la mafia prende consensi grazie agli aiuti che inizialmente da, alla religiosità dei padrini che ammazzano e poi si vanno a confessare in chiesa, alla raccomandazione per un posto di lavoro; quindi esistono città come Bagheria, dove la gente al 70% , giudica i mafiosi dei santi, che li aiutano e che li fanno andare avanti, lo stesso nei quartieri degradati di Palermo, questo consenso rallenta il lavoro di educazione all'antimafia ed è così che fin che ci sarà questo largo consenso dato ai mafiosi, la mafia continuerà a regnare a Palermo e in tutta la Sicilia, specie nei paesini, dove il consenso dato supera l'80% degli abitanti, tra cui i padri che continuano ad insegnare ai figli a baciare le mani al padrino, perché è un uomo giusto e di cui bisogna aver timore.
Quindi cosa si può fare? ci sono varie soluzioni, tra cui:
quella di offrire maggiori aiuti alle famiglie che vivono in quartieri degradati;
aumentare i controlli con i poliziotti di quartiere che fino ad adesso sono inesistenti;
metterli a livello dei quartieri benestanti, eliminando il grande divario.
E' politicamente il sindaco cosa deve fare? , innanzi tutto deve:
offrire dei servizi migliori in questi luoghi,
ripulire i quartieri, dando aiuti per ristrutturare quei luoghi,
assicurare il servizio d'ordine attivo in quei luoghi,
assicurare che i ragazzi siano in grado di andare a scuola,andandoci anche contro il consenso dei genitori;
dare borse di studio non solo per i studenti modello.

Tutto questo, perchè non si fa o lo si fa in parte? C'è quindi un accordo tra politica e mafia, in modo che certi posti restino tali per favorire Cosa nostra e reclutare i propri soldati?
La risposta sembra scontata, si, non si farà mai nulla per migliorare queste zone, rimarranno degradate, povere e ci sarà sempre l'ignoranza e l'analfabetizzazione, ci sarà sempre delinquenza, e il quartiere sarà solo la gamba dello stato, dove la mafia continuerà a succhiargli il sangue, a fare il parassita ed a non far cambiare mai nulla.
Tutto questo perchè? Semplicemente per un assenza dello stato e per una sua complicità, uno stato ammalato di tumore ,perchè all'interno vi sono cellule malate chiamate “Cosa nostra”.

di Daniele Carmona : fondatore di Antimafia di Sicilia

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