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Si ripristini a Ronchi la storica lapide della strage nazifascista del 15 settembre '43, il massacro di 8 soldati

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Il 15 settembre del 1943, cioè pochi giorni dopo la costituzione della storica Brigata Proletaria, quando mille partigiani si ritrovarono a Selz per cercare di arrestare, con la battaglia di Gorizia, l'avanzata nazista, a Ronchi si realizzò una strage per mano nazista, che comportò la morte di 8 soldati. Come avevamo già ricordato recentemente sulle pagine del Piccolo, di questa tragedia ne fu realizzata una specifica scheda storica per iniziativa di Luzzi, nell'importante atlante delle stragi nazifasciste e quella del 15 settembre '43 è stata l'unica avvenuta a Ronchi. Per anni venne realizzata una cerimonia,  il parroco, don Falzari, fece innalzare nell’immediato dopo guerra una lapide con una croce ed una scritta sul marmo nero: Tendenti alla Patria, freddati dal piombo ai piedi del Carso, qui sostano i loro corpi per riprendere la via alla Patria eterna nella resurrezione finale. Req. aet. dona eis Domine et lux perpetua luceat con i solo nomi dei tre allora...

Da Porto Piccolo a Monfalcone di Red Bull, il nuovo circuito per ricchi?

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I grandi capitali investono nel nostro Territorio e per molti è un bene. Certo, bisogna poi capire cosa ritorna al territorio, quali e soprattutto quanti sono i posti di lavoro stabili nel tempo, quale l'impatto sull'ambiente, quale la compatibilità con la storia di questa zona cuscinetto tra il Friuli e la Venezia Giulia. Lì, dove una volta c'era una cava è poi sorto un presepe per ricchi. La maggioranza delle case sono semplicemente rimaste invendute, prezzi irraggiungibili per i comuni mortali. Porto Piccolo se da un lato è un capolavoro di architettura, dall'altro è certamente un qualcosa di irripetibile, nel senso che non si deve più ripetere e non è un caso che non riesce a decollare. Lusso, però, attrae lusso. Ed è quello che sta accadendo a poca distanza da Porto Piccolo. A Monfalcone. Dove la Red Bull che ha un fatturato di miliardi di euro, nel 2022 ha chiuso con un fatturato record di 9,684 miliardi di euro (+24% rispetto all’anno precedente), ha investito ...

La contesa tra "Gorizia" e Dublino per la presa di Cristo

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Due opere che si contendono l'originalità. Chi dice che sono entrambe "autografate" perchè Caravaggio si firmava con l'autoritratto, chi dice che quella di Dublino non è la prima versione, ma una versione successiva a quella esposta a Gorizia, chi sostiene che solo una delle due è di Caravaggio e l'altra realizzata in una scuola artistica ispirata a Caravaggio, insomma, la certezza non c'è, si dovrebbe parlare di opere attribuite al Caravaggio senza rivendicarne la paternità fino a quando la certezza assoluta non ci sarà. Ma così non è.  Ognuno seguace della propria teoria, della propria storia, potrebbero essere entrambe delle copie, oppure solo una l'originale. Non è la prima volta che accade nel mondo dell'arte dove la contesa è la norma che non sempre fa rima con arte. A Dublino sostengono che la cattura di Cristo, a prestito  a tempo indeterminato alla National Gallery of Ireland dalla Comunità dei Gesuiti, Leeson St., Dublino, che riconosce la g...

Alla ricerca del Galeb di Fiume

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Già Ramb III e poi Kiebitz e  Mornar e dall'inizio degli anni '50 Galeb, una nave di 117 metri, che balza subito all'occhio nel molo di Fiume. Una nave su cui abbiamo già scritto diverse volte, ricca di storia, colpita più volte e mai veramente affondata perchè alla fine è sempre sopravvissuta alle peripezie della storia, nonchè al tentativo di diventare un imponente yacht di un ricco greco è oggi ormeggiata nella città di Fiume e galleggia sopravvivendo al passato che è ancorato in questo piccolo angolo splendido dell'Est Europa non ancora perduto ed omologato a quel cambiamento tetro occidentale che neutralizza ogni peculiarità delle città privandole della propria storia ed identità sociale e di vita. La gente lo cerca, chi per curiosità, chi per criticarlo, chi per ammirarlo, chi per i suoi motivi. E non si può comunque rimanere indifferenti a quel massiccio ingegno navale che è giunto sino a noi per aprirsi alla sua quarta vita...    mb  

Nella commissione d'inchiesta del caso Moro del 1986 si citava anche la provincia di Gorizia

Nella relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani e sul terrorismo in Italia, data 1986, il cui testo è ora disponibile insieme ad altri atti di rilevanza storica, nel sito istituzionale memoria.gov, era stata redatta una mappa per regione del fenomeno terroristico in Italia. E si citava anche la provincia di Gorizia. Nella provincia di Gorizia gli episodi citati sono quattro. Due ben noti, poichè hanno prodotto anche delle vittime. Si parla chiaramente della strage di Peteano del 31/5/1972 , già al centro di una lunga, complessa e tormentata vicenda giudiziaria la cui matrice è stata neofascista. Si cita il dirottamento di Ronchi compiuto il 6 ottobre del 1972 da parte del neofascista Ivano Boccaccio, episodio connesso alla strage di Peteano, terrorista deceduto nel conflitto a fuoco con le forze dell'ordine intervenute sul posto. Ivano Boccaccio era stato in trovato possesso della pistola usata da Vinciguerra responsabile della strage di Pe...

La nuova inchiesta sulla prima prigione di Moro è l'ennesima prova che la verità non c'è

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  L'inchiesta giornalistica del giornalista della RAI, Federico Zatti, su quella che potrebbe essere stata la prima prigione di Moro, è l'ennesima prova che la verità sul caso Moro non c'è stata e ad oggi non c'è. L'inchiesta si è focalizzata sul noto reperto numero 777 dove si legge: «Schizzo planimetrico di un probabile istituto carcerario in costruzione, con allegati tre foglietti manoscritti su carta quadrettata». La convinzione fu che si trattasse di una prigione in costruzione, nulla venne ritrovato e si abbandonò ogni pista. Adesso, spunta l'ipotesi di un complesso collegato forse al Vaticano in costruzione in quel tempo che potrebbe corrispondere alla fantomatica planimetria attribuita al brigatista Valerio Morucci.    Il giornalista ha rimarcato che il luogo, rintracciato tramite le mappe di Google, si troverebbe a cinque minuti da via Fani. E le testimonianze raccolte lascerebbero intendere che la direzione intrapresa dai brigatisti portasse sicurame...

La quarta vita del "Galeb" di Fiume, il primo museo navale della Croazia

Tre nomi, e quattro vite. La nave della pace della Jugoslavia di Tito ritorna in vita, dopo un recupero durato anni, costato poco più di una decina di milioni di euro tra polemiche e critiche, la nave, diventata anche set nel fim Napoli New York di Salvatores è ora pronta ad essere un museo galleggiante sulle rive della bella città di Fiume. Una nave da una storia incredibile. Costruita in Italia  nel 1938, anno delle leggi razziali, quando venne inaugurato anche l'imponente sacrario di Redipuglia, varata presso il cantiere navale Ansaldo di Genova. Lo scopo della nave era quello di trasportare agrumi in Europa e, con questo scopo in mente, la sua costruzione fu commissionata dalla società italiana  Regia Azienda Monopoli Banane  ( RAMB ). Ma a causa della guerra venne convertito in incrociatore di scorta per la Marina Militare italiana e trasportò cibo per i soldati italiani in Africa. Durante uno di questi viaggi, nel 1941, nel porto libico di Bengasi, venne co...