La strage di Vergarolla, se ancora oggi non si riesce a collocare una lapide con i nomi delle vittime

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Mentre a Capodistria non si riesce a porre una targa sulla casa ove nacque Nazario Sauro, c'è chi propone addirittura di restituire alla città una statua di Sauro, noto capitano antiasburgico, il cui monumento, imponente, venne fatto saltare in aria dai nazisti, a Pola, ancora oggi, a 79 anni dalla strage di Vergarolla, non si riesce a porre una targa che ricordi i nomi delle vittime. Una strage che ancora oggi continua a dividere gli storici, tra chi sostiene che gli artefici furono gli jugoslavi, chi fu atto di incuria degli inglesi, chi, opera di fascisti italiani, chi, un semplice e catastrofico incidente, l'unica certezza è che a perdere la vita furono un centinaio di innocenti di cui vennero identificati in 64 e un terzo delle vittime furono  bambini. Tutto ciò è semplicemente scandaloso soprattutto per un Paese che ha introdotto l'Euro, che è europeo e dove la minoranza storica italiana continua a subire delle ingiustizie importanti o degli accontentini come nel caso...

Monfalcone: Ma ha qualche senso buttare 400 mila euro per recuperare un rudere sconsacrato?


 Non ha lasciato sicuramente indifferenti la notizia che vuole l'ipotizzata spesa di circa 400 mila euro per recuperare quello che è praticamente un rudere sconsacrato per farne forse un luogo per ospitare matrimoni civili. Certo, è vero che c'è stata la moda di fare in diverse parti d'Italia matrimoni civili nelle chiese sconsacrate, altre, invece, sono state trasformate in attività commerciali, negozi, altre ancora sono state rilevate da altre comunità religiose, oppure diventate luogo per ospitare eventi culturali o spazi d'esposizione per l'arte. Però, soprattutto in un contesto socioeconomico come quello attuale, in una città altamente problematica come Monfalcone, che senso ha spendere 400 mila euro per recuperare un rudere? Che è privo di ogni valore storico e artistico, tra l'altro? Si tratta della nota chiesetta edificata all'inizio degli anni venti insieme al complesso ospedaliero di Monfalcone “Vittorio Emanuele III”. Si trova in area privata, oggi totalmente abbandonata, degradata. Insomma, la domanda è lecita. Perchè o si chiarisce quale possa essere la sua destinazione, il suo utilizzo, il progetto che possa legittimarne il recupero,che possa garantirne un beneficio e ritorno economico alla comunità, oppure che siano le ruspe, un tempo tra l'altro tanto care ad alcune forze politiche, a fare il proprio corso facendo risparmiare alla collettività un bel gruzzoletto che potrebbe essere destinato ad opere ed interventi sicuramente più significative e rilevanti. Nessuno mette in discussione ciò che quel luogo un tempo di culto e di riferimento per gli utenti del vecchio ospedale ha rappresentato, però...

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