L'operazione Blechi e le testimonianze raccolte da Paolo Zonta, Elda Soranzio e Mario Candotto

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Ci sono storie che lasciano il segno e nel corso dei decenni continuano ad essere ricordate, raccontante, con sfumature diverse e dettagli sempre nuovi, andando alla ricerca di perchè che ancora oggi non hanno una risposta esaustiva. Una di queste è sicuramente quella della "spia" Blechi, di cui non si ha neanche memoria fotografica, come è emerso durante uno scambio di battute nel corso della storica cerimonia con la quale si onora la storia della Brigata Proletaria. Ma il personaggio è esistito, eccome se è esistito.     La così detta operazione Blechi, degna della migliore regia hollywoodiana, ma quando si dice che la realtà supera l'immaginazione, c'è poco da fare se non raccontare la storia. E questa è la storia di Walter Garlaschi nato a Ronchi il 19 ottobre del 1922, residente a Monfalcone, storia che mi è stata raccontata da Mario Candotto nei seguenti termini: " Garlaschi, era stato fatto prigioniero dai tedeschi in Grecia, era con la marina. Venne im...

Il nuovo patto di amicizia tra Trieste e Fiume sia il 18 marzo. Altro che il vergognoso 12 settembre dannunziano




Trieste e Fiume sono state unite più che mai dal loro passato asburgico. All'Impero dovevano la loro ricchezza, il loro benessere, la loro bellezza. Trieste, bocca sul mare per Vienna, Fiume, per l'Ungheria. La data delle date è sicuramente il 18 marzo del 1719 quando Carlo VI che è stato omaggiato a Trieste con una colonna plurisecolare, come plurisecolare è la storia dell'autonomismo fiumano e triestino, segnò in futuro di queste due città portuali. Fu l'imperatore asburgico a istituire in quel 18 marzo le basi per il porto franco fiumano e triestino. Questa è la data che unisce la città di Fiume e Trieste come non mai nella loro storia, che ha visto il loro destino confondersi, mescolarsi, e offuscarsi. A partire da quel 12 settembre 1919 che porrà le basi per 500 giorni di tirannia dannunziana a Fiume che si concluderanno in modo tragico con una sessantina di vittime ponendosi le condizioni fondamentali per far scivolare la città fiumana sotto il Regno d'Italia ed il regime fascista con le conseguenze storiche violente ben note che si trascineranno fino alla fine della seconda guerra mondiale. Quel 12 settembre è stato celebrato in modo anti europeista a Trieste. Alle ore 12, del 12 settembre 2019, per il centenario dell'occupazione di Fiume venne inaugurata in piazza della Borsa la statua di D'Annunzio. A simboleggiare la presa di Fiume. D'Annunzio l' antislavo che definiva i popoli slavi in modo vergognoso, ed il tutto mentre nel mondo si abbattono statue dedicate a razzisti. Ma si disse, pur di giustificare l'inaccettabile che quello di D'Annunzio non era un razzismo vero ma un sentimento di avversione politica. E che la statua non venne inaugurata per l'occupazione fiumana. Come negare la realtà. Fiume e Trieste strinsero in passato dei patti d'amicizia. Ad esempio la lettera d’intenti sul ripristino della collaborazione firmata il 1 settembre 2010 a Trieste. L’accordo di amicizia e cooperazione tra la Città di Fiume e la Città di Trieste il quale conferma la loro volontà di approfondire rapporti amichevoli è stato firmato a Fiume, il 20 settembre 2011. Poi dopo quel fatto del 12 settembre 2019 i rapporti sono ovviamente e comprensibilmente precipitati. L'auspicio è che Trieste possa svoltare radicalmente pagina. Che possa ritrovare il suo spirito mitteleuropeo, eliminando quella statua di D'Annunzio, e stringendo un patto di amicizia con Fiume il 18 marzo, simboleggiando l'amicizia tra i popoli contro ogni nazionalismo. Chiaramente perchè ciò possa accadere occorrerà una nuova maggioranza politica ed una diversa guida della città.

mb

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