Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

La Venezia Giulia conquistata dal vecchio spirito mitteleuropeo. La svolta con l'arrivo dell'Impero tedesco

 


Era uno dei simboli dell'Impero tedesco, per poi pagare le conseguenze del collasso dovuto alla prima guerra mondiale. Nel mondo c'era un desiderio potente di far collassare quell'Impero amato da tanti ma odiato da molti. Il vecchio spirito austroungarico, passando anche dalla Germania, non è mai tramontato nella Venezia Giulia. Anche se la lingua tedesca oramai è parlata da una minoranza nella minoranza in una regione che deve la propria specialità alla propria identità slava, germanica e latina. La svolta per il porto di Trieste e della Venezia Giulia arriva dall'Impero tedesco, che ritorna. Probabilmente per i nazionalisti sarà il male minore, rispetto ai comunisti cinesi, ma in ogni caso una soluzione a rischio indigestione. D'altronde il porto di Trieste per decenni è rimasto all'angolo, l'Italia non lo ha mai considerato come una priorità, è stato sacrificato a favore di Venezia. Discorso diverso per chi ha una visione più internazionale e meno campanilistica della società e vuole probabilmente il meglio per questa terra.  
Se il meglio sarà rappresentato dalla società  Hamburger Hafen und Logistik (Hhla) che con una quota del 50,01 per cento ha fatto quello che era atteso da molti allontanando quello che per diverse soggettività era lo spettro dei tentacoli cinesi, non lo sappiamo. L'entusiasmo c'è, l'attenzione è alta. Risponderà il tempo, ma l'ottimismo c'è. Eppure la Cina, piaccia o non piaccia è la prima potenza mondiale, e con la Cina bisognerà dialogare e collaborare per far decollare pienamente verso nuovi orizzonti il porto di Trieste e la Venezia Giulia. Sarà anche il retroterra triestino a beneficiare di questo accordo. A partire dal polo intermodale di Ronchi. Struttura dormiente che attende una svolta e questa non può che arrivare con l'avvento dei tedeschi a Trieste.  Stesso discorso vale per l'aeroporto Triesteairport. Come ha reso noto la società tedesca "le strutture del terminal HHLA PLT Italy si trovano all'interno del Porto Franco di Trieste e occupano un'area totale di 27 ettari. Nella parte settentrionale della struttura vengono già gestiti principalmente i trasporti di merci generiche e vengono forniti i servizi logistici. Nel tratto sud sta emergendo il nuovo cuore del terminal: nella nuova area di sviluppo sarà gestito il traffico container e RoRo. Il sito è stato preparato secondo le necessità e i requisiti sistemici, tecnici e di personale sono stati soddisfatti. Una rampa di 35 metri di larghezza è disponibile per la movimentazione RoRo e processerà l'ultima generazione di navi RoRo dispiegate nel Mediterraneo. La movimentazione dei container sarà effettuata in banchina con gru mobili portuali e nell'area di stoccaggio con reach stacker. La prima gru mobile portuale è già stata installata. Una gru identica sarà consegnata nel primo trimestre del 2021. Sono stati ordinati quattro ulteriori reach stacker eco-efficienti per la movimentazione dei container per integrare l'attrezzatura esistente. Inoltre dovrebbero essere consegnati nel primo trimestre. La posizione strategicamente rilevante del Porto di Trieste sull'Adriatico consente ottime opportunità di crescita nel trasporto nell'entroterra. Il terminal polivalente dispone di un proprio collegamento ferroviario. La controllata ferroviaria di HHLA Metrans collega già il porto di Trieste con la sua rete intermodale europea. La regione adriatica si è sviluppata in modo molto dinamico negli ultimi anni. Essendo il porto più a nord del Mediterraneo, Trieste è la porta meridionale per l'Europa centrale e orientale. Con HHLA PLT Italia, HHLA si posiziona in un mercato in crescita che offre buone opportunità di sviluppo, inclusa l'opportunità di partecipare attivamente e contribuire a plasmare flussi di merci nuovi e mutevoli".

Le prospettive sono interessanti. Ancora una volta è la sua vocazione naturale, storica a determinare il rilancio di Trieste e della Venezia Giulia, quella che porta lì dove un tempo c'era il cuore dell'Impero caduto che rinasce in questo terzo millennio. 

Facciamo un grande in bocca al lupo a questo nuovo progetto sperando che possa segnare in modo decisivo una svolta reale per la nostra regione. La nuova via della seta è rimasta lettera morta, la diffidenza era tanta. Così non sembra essere con i tedeschi. Qui sono di casa. Magari potrà essere l'occasione giusta per risvegliare anche a livello culturale quello spirito mitteleuropeo di cui si parla tanto ma che nella realtà di tutti i giorni è sfumato da diversi anni.

mb

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