C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Nasce il patto delle "7" grandi sorelle per il gas al Cairo. C'è manco a dirlo anche l'Italia


Il 22 settembre al Cairo si è formalmente costituito come organismo internazionale governativo L'East Mediterranean Gas Forum. Il patto tra quelle che saranno ora le "sette" grandi sorelle, ovvero Egitto, Cipro, Grecia, Israele, Giordania ed ovviamente l'Italia, con l'Europa da grande supervisore. È innegabile dirlo, questo patto sanerà ogni conflittualità tra questi Paesi e la via del gas metterà tutto a tacere, a partire dalla questione dei diritti umani. Inutile girarci attorno, l'Egitto, grazie anche all'Italia, ha ora un ruolo strategico enorme. Ricordiamo che è grazie all'accordo italo-greco, sui confini marittimi, che è stato possibile fare quello egiziano-greco che ha scatenato l'ira funesta della Turchia che ora verrà di fatto raggirata. Alla cerimonia della firma hanno partecipato anche gli ambasciatori degli Stati membri del forum, dunque l'ambasciatore italiano, greco, di Cipro, d'Israele, della Giordania oltre a quello della Francia e degli USA e vi era anche il commissario dell'Unione Europea come supervisore. L'entusiasmo era ovviamente alle stelle. Il ministro per il petrolio egiziano ha "confermato l'importanza del ruolo degli stati membri di questo patto e il grande entusiasmo per la velocità con cui si è arrivati al patto". Una ventina di mesi. A pensare che sono solo, per dire solo, quattro anni e mezzo che stiamo aspettando la verità processuale per Giulio, come non incazzarsi? A dimostrazione che quando vogliono sanno essere rapidi. Dipende dalla priorità. La verità processuale per Giulio non lo è e non lo è mai stata e a questo punto è lecito chiederselo se lo è mai stata per le nostre Istituzioni. Venti mesi per fare un patto complicato sul gas che riconosce all'Egitto un ruolo fondamentale, quattro anni e mezzo per avere solo depistaggi, e infamie sulla verità per Giulio. Non siamo imbecilli, e neanche illusi, sappiamo bene come funziona il mondo. Male. Da notare, tanto per cambiare, che il forum del gas medio oriente ha espresso la sua stima per l'Egitto ed il ruolo svolto da Al Sisi. Tanto detto, continuiamo a chiedercelo. Visto che lo ha sostenuto Conte, lo ha sostenuto Di Maio, lo ha sostenuto anche Gentiloni, lo hanno sostenuto tutti coloro che sono stati interpellati sui rapporti tra Italia ed Egitto. Ma in cosa consiste questo non pieno sviluppo delle potenzialità dei rapporti economici tra i due Paesi? Ognuno tragga le proprie conclusioni.

mb

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