L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

Rinunciamo ad Alitalia per collegarci con Roma e Milano. Rivolgiamoci ad altre compagnie


Da un lato hai tutta la retorica che da cent'anni a questa parte evidenzia quanto sia importante Trieste per l'Italia. Centinaia di migliaia di morti per sottrarla all'Impero Austroungarico cosa vuoi che siano. Dall'altro lato hai la realtà che ti sbatte in faccia una società che vede la nostra regione continuare ad essere considerata marginale, estremamente periferica e forse neanche "italiana". Quante volte, anche oggi, nel 2020, si continua a sentire che Trieste è in Slovenia? Siamo una elegante periferia, ma pur sempre periferia. Ed il fatto che la fantomatica compagnia di bandiera, Alitalia, nazionalizzata, "isoli" la nostra regione è un qualcosa che dovrebbe far inalberare anche il più zen dei nostro corregionali. Tralasciando il fatto se sia ancora oggi necessario avere una compagnia di bandiera, tralasciando la questione di quanto al nostro Paese costi e sia costata ad oggi il carrozzone Alitalia, non possiamo rinunciare ai collegamenti con le due capitali italiane. Roma, quella politica, Milano, quella economica. E' anche una questione di principio. Siamo consapevoli che esiste anche nella nostra regione chi non aspetta l'occasione giusta che affossare definitivamente il nostro scalo per chiuderlo. Costato anche questo un bel pò di soldini pubblici, ora privatizzato e che sta aspettando il suo definitivo rilancio. Purtroppo l'emergenza coronavirus è stata una mazzata tremenda, ma è soprattutto nei momenti di difficoltà che la solidarietà nazionale e del sistema Paese deve farsi sentire. Visto che la mano non viene tesa e continuiamo a rimanere ai margini del mondo, a questo punto è il caso di salutare Alitalia, e guardare ad altre compagnie, magari low cost, che possano a prezzi accessibili garantire anche alla gente comune di essere collegati  via area con Roma e Milano. Non dovrebbe diventare una questione di principio, ma a questo punto, lo è.

mb



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