Dove c'erano in casoni del popolo oggi c'è il nulla

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  Dalle parti di Staranzano un tempo esistevano dei casoni, Casoni Quarantia, ne avevo scritto già in passato , oggi praticamente il nulla. Una vicenda durata decenni dove si è passati alla situazione di oggi, dove si possono intravedere ancora degli scheletri di qualche casone demolito, qualche barca abbandonata, qualche pontile e scalinata conquistata dalla vegetazione e il silenzio, dominante. Questa è stata forse una delle poche situazioni dove la causa ambientalista ha prevalso. Anche se degli interrogativi restano e si capirà nel tempo quale sia stato il vero scopo di tutto ciò, se restituire l'area alla natura, se sottrarla all'utilizzo di chi aveva i casoni per i posti barca, o chissà ancora. Area che era curata dai casoneri e che con il giusto supporto avrebbero potuto migliorare anche l'estetica e rendere maggiormente compatibile con la natura le architetture liquidate come abusive. Una vicenda che ha diviso il territorio, e che rimarrà oramai nei ricordi di ciò c...

Dedicare una via a Riccardo Zanella nelle nostre città, simbolo dell'autonomismo fiumano


Nella città di Rijeka, Fiume, come è noto, ai piedi del palazzo del Governatore, che ha conosciuto diverse peripezie, è stata intitolata una piazza a Riccardo Zanella. Simbolo dell'autonomismo fiumano. Quell'autonomismo che ha connotato la ricchezza di Fiume prima di essere devastata, socialmente, culturalmente ed economicamente con l'avvento dei 500 giorni di dittatura dannunziana. Certo, ci sarà la parentesi dello stato Libero di Fiume, di cui Zanella fu l'unico presidente democraticamente eletto ma che si rivelò essere una grande illusione durata un niente, per poi la città scivolare sotto il dominio dell'Italia fascista. Zanella ha sempre difeso l'autonomismo fiumano e l'identità anche italiana della città. Contrariamente a D'Annunzio che con la sua occupazione selvaggia e antislava impose con la forza i primi processi di italianizzazione forzata che nel tempo si ritorceranno contro proprio l'identità italiana della città. Rivelandosi paradossalmente la sua occupazione anti italiana visto come poi il tutto andrà finire, ovvero un boomerang proprio verso gli italiani di Fiume e per l'Italia stessa. Se avesse prevalso l'autonomismo di Zanella oggi a Fiume si racconterebbe una storia diversa con una diversa e più corposa sicuramente presenza anche italiana.
La potenza dell'autonomismo sta nel saper difendere l'identità plurima di una realtà, sotto il segno della convivenza, dello scambio culturale. Tutto ciò era incompatibile con il disegno annessionistico dannunziano prima, fascista poi. Zanella è stata la prima vittima eccellente del fascismo prima del fascismo nel confine orientale. Se una statua andava eretta in città, a Trieste, per costruire ponti e non muri, con Fiume, questa doveva essere in onore di Zanella, di quell'autonomismo che ha unito storicamente città come Fiume e Trieste, divise, poi, in modo catastrofico dalla violenza nazionalistica. Quel nazionalismo, nella sua veste peggiore, che ancora oggi esiste e persiste. Dedicare vie a Riccardo Zanella od onorare la sua figura sarebbe la cosa giusta da fare.

mb

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