Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Dedicare una via a Riccardo Zanella nelle nostre città, simbolo dell'autonomismo fiumano


Nella città di Rijeka, Fiume, come è noto, ai piedi del palazzo del Governatore, che ha conosciuto diverse peripezie, è stata intitolata una piazza a Riccardo Zanella. Simbolo dell'autonomismo fiumano. Quell'autonomismo che ha connotato la ricchezza di Fiume prima di essere devastata, socialmente, culturalmente ed economicamente con l'avvento dei 500 giorni di dittatura dannunziana. Certo, ci sarà la parentesi dello stato Libero di Fiume, di cui Zanella fu l'unico presidente democraticamente eletto ma che si rivelò essere una grande illusione durata un niente, per poi la città scivolare sotto il dominio dell'Italia fascista. Zanella ha sempre difeso l'autonomismo fiumano e l'identità anche italiana della città. Contrariamente a D'Annunzio che con la sua occupazione selvaggia e antislava impose con la forza i primi processi di italianizzazione forzata che nel tempo si ritorceranno contro proprio l'identità italiana della città. Rivelandosi paradossalmente la sua occupazione anti italiana visto come poi il tutto andrà finire, ovvero un boomerang proprio verso gli italiani di Fiume e per l'Italia stessa. Se avesse prevalso l'autonomismo di Zanella oggi a Fiume si racconterebbe una storia diversa con una diversa e più corposa sicuramente presenza anche italiana.
La potenza dell'autonomismo sta nel saper difendere l'identità plurima di una realtà, sotto il segno della convivenza, dello scambio culturale. Tutto ciò era incompatibile con il disegno annessionistico dannunziano prima, fascista poi. Zanella è stata la prima vittima eccellente del fascismo prima del fascismo nel confine orientale. Se una statua andava eretta in città, a Trieste, per costruire ponti e non muri, con Fiume, questa doveva essere in onore di Zanella, di quell'autonomismo che ha unito storicamente città come Fiume e Trieste, divise, poi, in modo catastrofico dalla violenza nazionalistica. Quel nazionalismo, nella sua veste peggiore, che ancora oggi esiste e persiste. Dedicare vie a Riccardo Zanella od onorare la sua figura sarebbe la cosa giusta da fare.

mb

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