Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato, tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193
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Dedicare una via a Riccardo Zanella nelle nostre città, simbolo dell'autonomismo fiumano
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Nella città di Rijeka, Fiume, come è noto, ai piedi del palazzo del Governatore, che ha conosciuto diverse peripezie, è stata intitolata una piazza a Riccardo Zanella. Simbolo dell'autonomismo fiumano. Quell'autonomismo che ha connotato la ricchezza di Fiume prima di essere devastata, socialmente, culturalmente ed economicamente con l'avvento dei 500 giorni di dittatura dannunziana. Certo, ci sarà la parentesi dello stato Libero di Fiume, di cui Zanella fu l'unico presidente democraticamente eletto ma che si rivelò essere una grande illusione durata un niente, per poi la città scivolare sotto il dominio dell'Italia fascista. Zanella ha sempre difeso l'autonomismo fiumano e l'identità anche italiana della città. Contrariamente a D'Annunzio che con la sua occupazione selvaggia e antislava impose con la forza i primi processi di italianizzazione forzata che nel tempo si ritorceranno contro proprio l'identità italiana della città. Rivelandosi paradossalmente la sua occupazione anti italiana visto come poi il tutto andrà finire, ovvero un boomerang proprio verso gli italiani di Fiume e per l'Italia stessa. Se avesse prevalso l'autonomismo di Zanella oggi a Fiume si racconterebbe una storia diversa con una diversa e più corposa sicuramente presenza anche italiana.
La potenza dell'autonomismo sta nel saper difendere l'identità plurima di una realtà, sotto il segno della convivenza, dello scambio culturale. Tutto ciò era incompatibile con il disegno annessionistico dannunziano prima, fascista poi. Zanella è stata la prima vittima eccellente del fascismo prima del fascismo nel confine orientale. Se una statua andava eretta in città, a Trieste, per costruire ponti e non muri, con Fiume, questa doveva essere in onore di Zanella, di quell'autonomismo che ha unito storicamente città come Fiume e Trieste, divise, poi, in modo catastrofico dalla violenza nazionalistica. Quel nazionalismo, nella sua veste peggiore, che ancora oggi esiste e persiste. Dedicare vie a Riccardo Zanella od onorare la sua figura sarebbe la cosa giusta da fare.
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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