La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

Dedicare una via a Riccardo Zanella nelle nostre città, simbolo dell'autonomismo fiumano


Nella città di Rijeka, Fiume, come è noto, ai piedi del palazzo del Governatore, che ha conosciuto diverse peripezie, è stata intitolata una piazza a Riccardo Zanella. Simbolo dell'autonomismo fiumano. Quell'autonomismo che ha connotato la ricchezza di Fiume prima di essere devastata, socialmente, culturalmente ed economicamente con l'avvento dei 500 giorni di dittatura dannunziana. Certo, ci sarà la parentesi dello stato Libero di Fiume, di cui Zanella fu l'unico presidente democraticamente eletto ma che si rivelò essere una grande illusione durata un niente, per poi la città scivolare sotto il dominio dell'Italia fascista. Zanella ha sempre difeso l'autonomismo fiumano e l'identità anche italiana della città. Contrariamente a D'Annunzio che con la sua occupazione selvaggia e antislava impose con la forza i primi processi di italianizzazione forzata che nel tempo si ritorceranno contro proprio l'identità italiana della città. Rivelandosi paradossalmente la sua occupazione anti italiana visto come poi il tutto andrà finire, ovvero un boomerang proprio verso gli italiani di Fiume e per l'Italia stessa. Se avesse prevalso l'autonomismo di Zanella oggi a Fiume si racconterebbe una storia diversa con una diversa e più corposa sicuramente presenza anche italiana.
La potenza dell'autonomismo sta nel saper difendere l'identità plurima di una realtà, sotto il segno della convivenza, dello scambio culturale. Tutto ciò era incompatibile con il disegno annessionistico dannunziano prima, fascista poi. Zanella è stata la prima vittima eccellente del fascismo prima del fascismo nel confine orientale. Se una statua andava eretta in città, a Trieste, per costruire ponti e non muri, con Fiume, questa doveva essere in onore di Zanella, di quell'autonomismo che ha unito storicamente città come Fiume e Trieste, divise, poi, in modo catastrofico dalla violenza nazionalistica. Quel nazionalismo, nella sua veste peggiore, che ancora oggi esiste e persiste. Dedicare vie a Riccardo Zanella od onorare la sua figura sarebbe la cosa giusta da fare.

mb

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