Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...
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Il lockdown dell'Italia verso la minoranza italiana in Slovenia e Croazia
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Se c'è una cosa che è emersa con forza e in modo sconcertante, durante il famigerato lockdown, ovvero confinamento, è che la minoranza italiana in Slovenia e Croazia, per le istituzioni italiane, non sembrano contare molto. Del caso di Radio Capodistria se ne è discusso, al momento tutto è sospeso, ma è ben chiaro che dalle parti della Slovenia c'è chi sogna un ridimensionamento della radio ponte tra la minoranza italiana in Slovenia e la nazione madre quale l'Italia. Vogliono confinarla all'interno di una manciata di Comuni sloveni dove è presente la minoranza italiana. Nulla di più. Della situazione del bilinguismo se ne parla da tempo, bello e buono quello di facciata, ma concretamente la pratica dell'ostruzionismo è spesso la normalità. Scrivevo che era necessario valutare la realizzazione dell'osservatorio in Italia per monitorare e salvaguardare lo stato dei diritti della minoranza italiana in Slovenia e Croazia. Una proposta simile è stata fatta in questi giorni dal deputato della Comunità nazionale italiana, Felice Žiža. L'unico che è riuscito ad incontrare, anche con estrema difficoltà, il nostro attuale ministro degli esteri quando ha incontrato il suo collega sloveno. E non è che sia riuscito poi ad ottenere molto sul fronte della riapertura dei confini. Fumo e poca carne. In Italia manca la stessa sensibilità che c'è da parte della Slovenia verso la rispettiva minoranza autoctona. C'è una sorta di lockdown verso la minoranza italiana in Slovenia e Croazia. Quanto constatato con rammarico da Stefano Lusa nel suo editoriale dove evidenzia che non c'è stata la volontà di incontrare la delegazione al completo della minoranza italiana, lascia intendere il grado della sensibilità che c'è da parte di Roma. Ai minimi storici probabilmente. Forse dall'Italia dovrebbero imparare qualcosa da Lubiana sul punto. Bisogna chiedersi il perchè di questa scarsa attenzione. Poi far sentire la propria solidarietà quando il dado è tratto non serve a nulla, non servono Ponzio Pilato di turno, ma Istituzioni sensibili e attente ai diritti delle nostre minoranze. Dimenticarsi delle minoranze, significa rinnegare la nostra storia e parte della nostra identità. Non esistono italiani di seriea e serieb, ma a quanto pare per qualcuno sì.
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Trieste, Triest, o Trst, Udine, Udin, Weiden o Viden. Due città distanti poco meno di 100 km. Con una cultura profonda, una storia complessa, che ancora oggi divide. Due città capoluogo di due regioni differenti, con identità differenti, il Friuli, Udine, la Venezia Giulia, Trieste per fondersi e confondersi con una mescolanza spesso mal digerita nell'unità del Friuli Venezia Giulia senza più alcun trattino divisore passando dal cuscinetto della Bisiacaria. Nonostante nel complesso si sia in una regione poco più piccola della sola provincia di Bari per popolazione. La sua area è pari a 7.924 km² cioè di poco superiore alla provincia di Sassari o Torino o Cosenza o Bolzano ad esempio. Ma con o senza trattino la divisione e la rivalità tra queste due città esiste, persiste e resiste. Dai dileggi, ai giochi, dallo sport, dal basket al calcio, a tutto ciò che può portare alla rivalità. Due bellezze contrapposte se non opposte, dalla bora di Trieste all'eleganza di Udine, ...
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