Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

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Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

Quell'elenco di medici caduti nell'emergenza coronavirus



Sono tanti, troppi, più di cento i medici morti durante l'emergenza coronavirus. L'elenco viene pubblicato nel sito nazionale della federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri . Nell’elenco – spiega il Presidente – "si è deciso di includere tutti i medici, pensionati o ancora in attività, perché per noi tutti i medici sono uguali e uguale è il cordoglio per la loro perdita. Alcuni dei medici pensionati, inoltre, erano rimasti o erano stati richiamati in attività; alcuni di loro avevano risposto a una chiamata d’aiuto. Perché non si smette mai di essere medici, lo resta sino in fondo e per tutta la vita”.
Uccisi durante il lavoro, in un Paese che ha conosciuto una strage di cittadini morti con, per o di coronavirus. Ma non è solo colpa del virus. E' di un sistema fallimentare, che ha fallito dall'inizio. Abbiamo avuto percentuali di operatori sanitari contagiati, intorno al 15% circa. Enormi. La sanità italiana sarà anche una delle migliori del mondo, ma è quella che ha subito un cazzotto enorme per incapacità gestionali, per errori commessi. Non è solo per i disastri ereditati, ma anche per quelli compiuti durante questa emergenza. Ci siamo sciacquati la coscienza con gli applausi fatti ai medici. Dei medici contagiati, morti, non si parla più. Perchè parlarne, ora, significherebbe dover interrompere quella narrazione del vogliamoci bene che più di qualcuno vuole imporre. Verità e giustizia per questi morti sul lavoro, verità e giustizia per i cittadini morti per gli errori commessi in un Paese messo in ginocchio non dal virus, ma da irresponsabilità. Gli ultimi non saranno i primi, ma i primi saranno gli ultimi. Siamo stati i primi a chiudere una nazione intera, saremo gli ultimi a riaprirla. Pretendere giustizia, non significa fare giustizialismo, vendetta, ma salvaguardare quello stato di diritto che in Italia in questi mesi di emergenza è letteralmente saltato in aria con un Paese allo sbando come mai nel corso della sua recente storia.

mb

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