Dove c'erano in casoni del popolo oggi c'è il nulla

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  Dalle parti di Staranzano un tempo esistevano dei casoni, Casoni Quarantia, ne avevo scritto già in passato , oggi praticamente il nulla. Una vicenda durata decenni dove si è passati alla situazione di oggi, dove si possono intravedere ancora degli scheletri di qualche casone demolito, qualche barca abbandonata, qualche pontile e scalinata conquistata dalla vegetazione e il silenzio, dominante. Questa è stata forse una delle poche situazioni dove la causa ambientalista ha prevalso. Anche se degli interrogativi restano e si capirà nel tempo quale sia stato il vero scopo di tutto ciò, se restituire l'area alla natura, se sottrarla all'utilizzo di chi aveva i casoni per i posti barca, o chissà ancora. Area che era curata dai casoneri e che con il giusto supporto avrebbero potuto migliorare anche l'estetica e rendere maggiormente compatibile con la natura le architetture liquidate come abusive. Una vicenda che ha diviso il territorio, e che rimarrà oramai nei ricordi di ciò c...

Quell'elenco di medici caduti nell'emergenza coronavirus



Sono tanti, troppi, più di cento i medici morti durante l'emergenza coronavirus. L'elenco viene pubblicato nel sito nazionale della federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri . Nell’elenco – spiega il Presidente – "si è deciso di includere tutti i medici, pensionati o ancora in attività, perché per noi tutti i medici sono uguali e uguale è il cordoglio per la loro perdita. Alcuni dei medici pensionati, inoltre, erano rimasti o erano stati richiamati in attività; alcuni di loro avevano risposto a una chiamata d’aiuto. Perché non si smette mai di essere medici, lo resta sino in fondo e per tutta la vita”.
Uccisi durante il lavoro, in un Paese che ha conosciuto una strage di cittadini morti con, per o di coronavirus. Ma non è solo colpa del virus. E' di un sistema fallimentare, che ha fallito dall'inizio. Abbiamo avuto percentuali di operatori sanitari contagiati, intorno al 15% circa. Enormi. La sanità italiana sarà anche una delle migliori del mondo, ma è quella che ha subito un cazzotto enorme per incapacità gestionali, per errori commessi. Non è solo per i disastri ereditati, ma anche per quelli compiuti durante questa emergenza. Ci siamo sciacquati la coscienza con gli applausi fatti ai medici. Dei medici contagiati, morti, non si parla più. Perchè parlarne, ora, significherebbe dover interrompere quella narrazione del vogliamoci bene che più di qualcuno vuole imporre. Verità e giustizia per questi morti sul lavoro, verità e giustizia per i cittadini morti per gli errori commessi in un Paese messo in ginocchio non dal virus, ma da irresponsabilità. Gli ultimi non saranno i primi, ma i primi saranno gli ultimi. Siamo stati i primi a chiudere una nazione intera, saremo gli ultimi a riaprirla. Pretendere giustizia, non significa fare giustizialismo, vendetta, ma salvaguardare quello stato di diritto che in Italia in questi mesi di emergenza è letteralmente saltato in aria con un Paese allo sbando come mai nel corso della sua recente storia.

mb

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