La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Dopo 15 anni a Trieste nel giorno del Ricordo ritorna un presidio antifascista contro il revisionismo storico nazionalista


La prima volta fu in occasione del controverso, per essere buoni, film di propaganda, il cuore nel pozzo. Era il 2005, il primo anno in cui venne applicata la legge sul Giorno del Ricordo, nata nel 2004. Centinaia di manifestanti protestarono con un presidio sotto la sede Rai del FVG a Trieste. Poi vi è stata una iniziativa simbolica nel 2019 nei pressi della foiba di Basovizza, e ora, come aveva reso noto RadioCapodistria che per prima aveva dato la notizia, un gruppo di antifascisti/e  nel pomeriggio del 10 febbraio alle ore 18.00 in piazza della Borsa, luogo oramai simbolico per il nazionalismo italiano, hanno indetto un presidio antifascista per denunciare quel revisionismo storico nazionalista che ha infettato in modo pesante la storia del Confine Orientale, criminalizzando in sostanza la Resistenza. Questo il comunicato:
 
Da quando è stata istituita la Legge sul Giorno del Ricordo, si è andata ad istituzionalizzare una pericolosa verità di stato sulle vicende del confine orientale letteralmente di parte. Le conseguenze le abbiamo viste con opere come Il cuore nel pozzo o Red land dove i partigiani vengono percepiti peggio dei nazisti. Dove c'è un riscatto di chi uscirà sconfitto dalla storia e dalla guerra, i nazifascisti, rispetto ai vincitori, i partigiani. Si è assistito ad una scandalosa equiparazione tra giorno della memoria e giorno del ricordo, tanto che addirittura è stato detto che chi critica quanto accade in questa giornata è come se si negasse il 27 gennaio l'Olocausto. Ma a questa narrazione faziosa non ci stiamo. Una narrazione della storia che strumentalizza drammi certamente vissuti, fenomeni come l'esodo,mescolando vicende delle foibe di diversi periodi temporali con quelle dell'esodo,con il chiaro fine di affermare un concetto nazionalista della storia. Manca solo il ritorneremo. Ma di questo passo sarà questione solo di tempo. Questa è politica, non è storia, non è ricordo. Dopo 15 anni antifasciste/i hanno deciso di scendere in piazza a Trieste per denunciare i disastri compiuti in questa giornata in un contesto che sta peggiorando in modo clamoroso. Basta vedere le proposte di legge su negazionismo,ecc. Si ricorderà che in queste giornate sotto il mantello dei 'martiri delle foibe' hanno anche riabilitato fascisti e collaborazionisti. 
I nomi e cognomi sono noti. E alcuni di questi verranno ricordati in piazza della Borsa luogo simbolico del nazionalismo italiano vista la presenza della orripilante statua di D'Annunzio,antislavo, guerrafondaio,militarista,nazionalista della prima ora. Dove si svolgerà un presidio antifascista il 10 febbraio dalle 18 per rompere quel tabù che vuole che a Trieste quel giorno ci si debba chinare al revisionismo storico nazionalista di stato. 
Antifaciste/i di Trieste

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