La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

L'Egitto, dove la tortura è di casa

E' notizia di queste ore che i pubblici ministeri in Egitto hanno rinviato a giudizio 10 poliziotti, dopo tre anni di indagini, relative all'uccisione di un venditore ambulante, di 53 anni. Ammazzato in una stazione di polizia, si dice, dopo essere stato sequestrato a causa di uno scontro verbale avvenuto con un poliziotto egiziano, dopo essere sparito nel nulla, dopo essere stato torturato. La morte di quell'ambulante in Egitto scatenò indignazioni, fatto che avveniva solo dopo 9 mesi circa dal ritrovamento del corpo di Giulio. Intanto, esperti delle Nazioni Unite, continuano a richiamare l'Egitto per la violazione dei diritti umani, ed il Parlamento egiziano tramite il suo portavoce, respinge al mittente le accuse mosse dal Parlamento europeo sulla situazione dei diritti umani in Egitto, affermando che tali accuse, tali rapporti sono sostanzialmente non veritieri. 
Il tutto in un Paese dove la tortura è di casa e continua ad essere applicata anche oggi, decine e decine sono le denunce pervenute dopo le proteste di piazza seguite ai segreti di Mohamed Ali, che a causa della durissima reazione dell'apparato egiziano, hanno subito una prima battuta d'arresto. D'altronde non si possono improvvisare dal nulla proteste per ribaltare una dittatura, perchè fare ciò in Egitto significa mandare al "macello" le persone. Eppure il popolo di questa dittatura non ne può più, è solo questione di tempo, si dice. Intanto, le torture continuano, l'Europa fa i suoi proclami, ed i Paesi Occidentali continuano a fare finta di niente.

mb
fonte foto social


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