La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...
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" Trst Je nas" e succede un putiferio per la canzone di Maxino. Ma le cose non sono come sembrano...
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"Trst je nas vi dovete rassegnare", e si apre un putiferio. Girava in rete, nei canali social, la nuova canzone di Maxino, noto artista triestino, classe '80. Effettivamente ad ascoltarla così, la sua canzone, ti lasciava stupito. Chi filo jugoslavo, avrà pensato, ma non pensavo fosse così "jugo", chi italianissimo, "traditore". Massacrato in rete, perchè Trst Je Nas è un motto che a Trieste ancora oggi fa discutere, che richiama un frammento di quel secolo breve durato 42 giorni che per alcuni a Trieste sarebbe stato peggiore dei due anni circa dell'occupazione nazista della stessa città, per altri, invece, l'opposto. No, nessuna jugonostalgia di Maxino. Mi son nipote de un esule istrian,
quindi sentirme accusar a causa de “TRST JE NAS” de esser titin la vedo
incompatibile proprio. No so una sola parola de sloven, e me dispiasi
non saverla perchè me saria tanto utile. Poi, volevo darghe una notizia a
tutti i critici d’arte che se sta sprecando in insulti: xe capità nella
storia dell’uomo che un cantante canti una canzon in prima persona
parlando a nome de un altro.
Queste le parole di Maxino che spiegano bene la sua posizione e non lasciano spazio a dubbi interpretativi. Ed allora, perchè quella canzone? Semplice.
Lo spiega lo stesso Maxino in un post che si è reso necessario a causa della "tanta merda" che gli è stata in modo sconcertante gettata addosso.
Quella canzone rientra in un progetto più complesso e organico. Maxino è l'autista di un bus e deve scrivere una canzone sui triestini. Sul bus salgono 6 passeggeri ed ognuno con la propria storia. Appunto. Così Maxino:
El primo, el filo-austrungarico parla de quanto ben se stava con l’austria, e mi alla fine canto i suoi pensieri con la canzon “TORNI DEFONTA”, in prima persona. Poi sali el fan del “ventennio” che parla mal dei sloveni, parla de quanto ben se stava “co iera lui” e mi interpreto i suoi pensieri con la canzon “PERO’ CO IERA LUI”. El terzo xe un professor sloven che parla della storia de trieste dal suo punto de vista e perchè secondo lui “TRST JE NAS”, che xe el titolo della terza canzon, in cui mi interpreto i suoi pensieri. Poi sali el fan del TLT, e mi in sto caso interpreto i suoi pensieri con la canzon “GAVEMO LE CARTE” ironizzando con l’incrocio della famosa barzelletta “dotor son venù per le-carte”. Poi sali l’esule istrian che parla de quanto ga sofferto, de quanto sia sta difficile esser una pedina in man della politica. El suo ruolo un po’ ingenuo, de un che vivi argomenti più grandi de lui vien tradotto poi nella canzon “ISTRIA DEL MIO CUOR”. Pascutto per la nuova edizion ga aggiunto anche el
Jeansinaro pugliese (che go tradotto in una canzon che no xe su internet
che se ciama “CIOLLI CIOLLI). Xe tutti punti de vista derivadi da
una meticolosa ricerca storica de Paolo Pascutto, a cui ghe gavemo
aggiunto spunti ironici e personaggi talmente surreali da rivar ad
ammorbidir questioni potenzialmente molto pesanti. Delle 2-3000
persone che lo ga visto no se la ga ciapada nissun così tanto, forsi che
forsi che forsi i argomenti no xe stadi trattadi poi così mal
nonostante fossi delicati.
Insomma arriva una piccola lezione di storia. Se prendi una canzone/storia da sola avrai una visione, ma se la prendi
nell'insieme cambia radicalmente tutto e il tutto. Cambia la narrazione. Così deve
essere la storia. Va analizzata nel suo complesso e non solo estrapolata, o letta nei suoi singoli frammenti decontestualizzandola, proprio come spesso accade dalle parti di Trieste. Che non riesce a lasciarsi alle spalle il secolo breve e questa ne è l'ennesima prova, attaccando anche un grande come Maxino.
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Prima del famigerato esodo, Cherso, come Lussino e come tanti altri posti del Quarnero, dell'Istria croata oltre che slovena, della Dalmazia, la presenza degli italiani autoctoni era importante, in alcuni casi si arrivava ad avere la maggioranza assoluta, poi, quello che è stato, è stato, i diritti però del bilinguismo, finalizzati a tutelare tanto l'italiano, quanto le radici e l'identità storica e culturale di questi luoghi, in un certo senso anche se con fatica sono sopravvissuti e difesi con battaglie quasi quotidiane da decenni da parte degli abitanti della minoranza del luogo. Però a volte capita di dover fare i conti con la legge dell'assurdo. Come a Cherso. Dove se da un lato emerge la sede della comunità italiana, con tanto di tricolore, dall'altro, il bilinguismo è praticamente inesistente. Anzi, ridicolizzato. Ci sono cartelli in inglese, sloveno e tedesco e non in italiano, altri, pochissimi, una manciata, in italiano, solo messi forse come accontentin...
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