Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato, tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193
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" Trst Je nas" e succede un putiferio per la canzone di Maxino. Ma le cose non sono come sembrano...
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"Trst je nas vi dovete rassegnare", e si apre un putiferio. Girava in rete, nei canali social, la nuova canzone di Maxino, noto artista triestino, classe '80. Effettivamente ad ascoltarla così, la sua canzone, ti lasciava stupito. Chi filo jugoslavo, avrà pensato, ma non pensavo fosse così "jugo", chi italianissimo, "traditore". Massacrato in rete, perchè Trst Je Nas è un motto che a Trieste ancora oggi fa discutere, che richiama un frammento di quel secolo breve durato 42 giorni che per alcuni a Trieste sarebbe stato peggiore dei due anni circa dell'occupazione nazista della stessa città, per altri, invece, l'opposto. No, nessuna jugonostalgia di Maxino. Mi son nipote de un esule istrian,
quindi sentirme accusar a causa de “TRST JE NAS” de esser titin la vedo
incompatibile proprio. No so una sola parola de sloven, e me dispiasi
non saverla perchè me saria tanto utile. Poi, volevo darghe una notizia a
tutti i critici d’arte che se sta sprecando in insulti: xe capità nella
storia dell’uomo che un cantante canti una canzon in prima persona
parlando a nome de un altro.
Queste le parole di Maxino che spiegano bene la sua posizione e non lasciano spazio a dubbi interpretativi. Ed allora, perchè quella canzone? Semplice.
Lo spiega lo stesso Maxino in un post che si è reso necessario a causa della "tanta merda" che gli è stata in modo sconcertante gettata addosso.
Quella canzone rientra in un progetto più complesso e organico. Maxino è l'autista di un bus e deve scrivere una canzone sui triestini. Sul bus salgono 6 passeggeri ed ognuno con la propria storia. Appunto. Così Maxino:
El primo, el filo-austrungarico parla de quanto ben se stava con l’austria, e mi alla fine canto i suoi pensieri con la canzon “TORNI DEFONTA”, in prima persona. Poi sali el fan del “ventennio” che parla mal dei sloveni, parla de quanto ben se stava “co iera lui” e mi interpreto i suoi pensieri con la canzon “PERO’ CO IERA LUI”. El terzo xe un professor sloven che parla della storia de trieste dal suo punto de vista e perchè secondo lui “TRST JE NAS”, che xe el titolo della terza canzon, in cui mi interpreto i suoi pensieri. Poi sali el fan del TLT, e mi in sto caso interpreto i suoi pensieri con la canzon “GAVEMO LE CARTE” ironizzando con l’incrocio della famosa barzelletta “dotor son venù per le-carte”. Poi sali l’esule istrian che parla de quanto ga sofferto, de quanto sia sta difficile esser una pedina in man della politica. El suo ruolo un po’ ingenuo, de un che vivi argomenti più grandi de lui vien tradotto poi nella canzon “ISTRIA DEL MIO CUOR”. Pascutto per la nuova edizion ga aggiunto anche el
Jeansinaro pugliese (che go tradotto in una canzon che no xe su internet
che se ciama “CIOLLI CIOLLI). Xe tutti punti de vista derivadi da
una meticolosa ricerca storica de Paolo Pascutto, a cui ghe gavemo
aggiunto spunti ironici e personaggi talmente surreali da rivar ad
ammorbidir questioni potenzialmente molto pesanti. Delle 2-3000
persone che lo ga visto no se la ga ciapada nissun così tanto, forsi che
forsi che forsi i argomenti no xe stadi trattadi poi così mal
nonostante fossi delicati.
Insomma arriva una piccola lezione di storia. Se prendi una canzone/storia da sola avrai una visione, ma se la prendi
nell'insieme cambia radicalmente tutto e il tutto. Cambia la narrazione. Così deve
essere la storia. Va analizzata nel suo complesso e non solo estrapolata, o letta nei suoi singoli frammenti decontestualizzandola, proprio come spesso accade dalle parti di Trieste. Che non riesce a lasciarsi alle spalle il secolo breve e questa ne è l'ennesima prova, attaccando anche un grande come Maxino.
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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