Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

La Slovenia con la scusa dei migranti blinda il confine con la Croazia. Blindati, militari e filo spinato e droni



Al filo spinato made in Polonia ora si aggiungeranno altri 40 chilometri di rete questa volta made in Serbia. Come si apprende sul Piccolo, la Slovenia, blinda i suoi confini con la Croazia. Ogni scusa è buona, pare. Ci sono già 35 militari, una inezia, che comunque simbolicamente ha il suo effetto, impiegati al pattugliamento dei confini con la Croazia ed è previsto l'utilizzo anche dei blindati per controllare territori difficilmente percorribili con i mezzi ordinari, si apprende. Senza dimenticare i droni. A ciò si aggiunge il pattugliamento misto in atto con l'Italia sul confine italiano. Ricordiamo che tra Slovenia e Croazia le acque, appunto sono abbastanza agitate per la questione del golfo di Pirano. Si ha la sensazione che quella di blindare i propri confini in stile ungherese sia solo una scusante per chiudersi verso la Croazia. I Balcani stanno vivendo un periodo di transizione difficile a livello economico e sociale, c'è chi in Europa vi è entrato, come la Slovenia, chi vorrebbe entrarvi come la Croazia,quella Croazia che ancora non è nello spazio Schengen ma dovrebbe esserlo entro il 2020. E a quel punto che ne sarà del muri sloveni verso la Croazia? Visto che tanto scandalo, giustamente, hanno creato le proposte delle barriere di una trentina di km tra Italia e Slovenia, sempre con la scusante di respingere i migranti? Perchè si era tra Paesi dell'area Schengen? Migranti che come un deprimente effetto domino vengono rispediti in aree pronte ad esplodere socialmente? Dalla Bosnia in poi? Cosa che non sembra interessare ai più? Ed il bello o il brutto di tutto ciò è che sta accadendo in una condizione che è solo l'ombra della storica rotta balcanica con attraversamenti di migliaia e migliaia di persone dei confini, dove si raggiunse la cifra storica di 850 mila attraversamenti.

mb

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