La Croazia e quei capricci nazionalistici fuori da ogni tempo sul bilinguismo

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  La Croazia è una nazione splendida, ricca di contraddizioni, fortemente cattolica, orgogliosa dei propri colori, della propria bandiera, che primeggia dal turismo, allo sport, pur essendo un Paese grande quanto una regione italiana, eppure, ci sono delle cose che continuano a far storcere il naso. Come il bilinguismo. Se in città come Fiume, Rijeka, che è impossibile veder chiamate Fiume con un cartello bilingue, come accade d'altronde similmente a Trieste, dove Trst, lo si può leggere solo fuori dalla città, dei tentativi azzardati  vi sono, come alcune targhe poste per ricordare i nomi storici delle vie, bisogna constatare però che è molto complicato riuscire a trovare dei cartelli, delle indicazioni, in italiano. Eppure la minoranza italiana esiste, ha delle proprie comunità, che faticano ad ottenere delle concessioni, dei diritti. Balza all'occhio ad esempio una segnalazione che giunge dalla splendida Lussino. E non è l'unico caso che accade in Croazia. Dove un cartel...

La Slovenia con la scusa dei migranti blinda il confine con la Croazia. Blindati, militari e filo spinato e droni



Al filo spinato made in Polonia ora si aggiungeranno altri 40 chilometri di rete questa volta made in Serbia. Come si apprende sul Piccolo, la Slovenia, blinda i suoi confini con la Croazia. Ogni scusa è buona, pare. Ci sono già 35 militari, una inezia, che comunque simbolicamente ha il suo effetto, impiegati al pattugliamento dei confini con la Croazia ed è previsto l'utilizzo anche dei blindati per controllare territori difficilmente percorribili con i mezzi ordinari, si apprende. Senza dimenticare i droni. A ciò si aggiunge il pattugliamento misto in atto con l'Italia sul confine italiano. Ricordiamo che tra Slovenia e Croazia le acque, appunto sono abbastanza agitate per la questione del golfo di Pirano. Si ha la sensazione che quella di blindare i propri confini in stile ungherese sia solo una scusante per chiudersi verso la Croazia. I Balcani stanno vivendo un periodo di transizione difficile a livello economico e sociale, c'è chi in Europa vi è entrato, come la Slovenia, chi vorrebbe entrarvi come la Croazia,quella Croazia che ancora non è nello spazio Schengen ma dovrebbe esserlo entro il 2020. E a quel punto che ne sarà del muri sloveni verso la Croazia? Visto che tanto scandalo, giustamente, hanno creato le proposte delle barriere di una trentina di km tra Italia e Slovenia, sempre con la scusante di respingere i migranti? Perchè si era tra Paesi dell'area Schengen? Migranti che come un deprimente effetto domino vengono rispediti in aree pronte ad esplodere socialmente? Dalla Bosnia in poi? Cosa che non sembra interessare ai più? Ed il bello o il brutto di tutto ciò è che sta accadendo in una condizione che è solo l'ombra della storica rotta balcanica con attraversamenti di migliaia e migliaia di persone dei confini, dove si raggiunse la cifra storica di 850 mila attraversamenti.

mb

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