"Se il tuo progetto per il futuro è tornare nel passato, allora non dovresti guidare alcun Paese". Queste le parole espresse nel corso dell'intervista su
Sky da Yuval Noah Harari, tra i più grandi pensatori contemporanei. Intervista dove, da storico, rileva che la storia è mutevole, in continuo cambiamento. " Le maggiori preoccupazioni del passato
gradualmente sono cambiate a seconda della situazione. 400 anni fa, nel
XVI o XVII Secolo, la preoccupazione di tutti in Europa era la grande
battaglia tra Protestanti e Cattolici – la Riforma e la Controriforma.
Oggi non importa quasi a nessuno. Persino i religiosi non sono così
interessati a questa divisione. Abbiamo voltato pagina."
E di tentativi di ritorno al passato ve ne sono, a bizzeffe, a partire da chi celebra eventi nefasti per la storia, che hanno martoriato soprattutto il secolo breve, dal quale si fatica a staccarsi in modo decisivo. Siamo legati da una sorta di cordone ombelicale nostalgico al '900, forse perchè fa paura quello che si sa che non sarà.
D'altronde, come riconosce lo stesso Harari "è la prima volta nella Storia che ignoriamo anche le cose più
basilari. Per prima cosa dovremmo essere onesti con noi stessi e con i nostri
figli. Dire loro e dire a noi stessi: non sappiamo come sarà il mondo
nel 2050. Nel corso della Storia si poteva ignorare quale sarebbe stata
la situazione politica dopo 20-30 anni. Ma almeno si poteva prevedere
suppergiù il mercato del lavoro e le qualifiche che sarebbero state
necessarie. Oggi, se pensiamo a come sarà il mondo tra 30 anni, nessuno
sa come sarà il mercato del lavoro. Nessuno sa che qualifiche saranno
necessarie. Perciò non sappiamo cosa insegnare di preciso ai giovani di
oggi. La scommessa migliore è insegnare ai giovani a studiare, essere
sempre flessibili." Il tutto in un mondo che rischia di sfasciarsi in modo catastrofico.
"Oggi ci sono principalmente tre problemi nel mondo: la
possibilità di una guerra nucleare, il collasso ecologico, soprattutto i
mutamenti climatici, e infine la tecnologia “destabilizzante”, cioè
l’ascesa dell’intelligenza artificiale, della bio-ingegneria, che
destabilizzeranno completamente economia, società e perfino il corpo
umano."
Va tagliato il cordone ombelicale con il passato, per contrastare sentimenti nostalgici che non faranno il bene dell'umanità, come la celebrazione dell'occupazione di terre altrui, come Fiume, osannando personaggi come D'Annunzio che la storia e il tempo hanno già condannato e che più di qualcuno cerca di riesumare e riabilitare .
mb
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