Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato, tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193
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La "guerra" delle statue di Trieste, alla fine la spunteranno Bruno bareta e Gigi il cartonaio?
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A Trieste quando si tratta di dover decidere che statua fare, a chi dedicarla, si apre di norma un vero putiferio. Perchè è una città complessa, dove non si possono accontentare tutti,e dove spesso prevale il carattere ideologico di un secolo breve che ha condannato questa città a rimanere ferma al palo mentre il resto del mondo si modernizzava. Da monumenti distrutti, e fatti a pezzi, come quello della dedizione della città all'Austria, ad altri finiti nei magazzini, ad altri che hanno trovato diversa collocazione rispetto a quella pensata per ragioni di opportunità, come la statua a Santin, a quella di Maria Teresa, che pur non avendo mai messo piede a Trieste, e pur con il suo estremo conservatorismo, Trieste fu grata per il nuovo volto acquisito dalla città, a quella del nazionalista D'Annunzio, che riporterebbe la città indietro di cent'anni, a tempi che nessuno dovrebbe nè celebrare, nè rimpiangere, a quella di Ressel noto anche per la costruzione della nave Civetta per il collegamento tra Monfalcone e l'Istria. Il tutto mentre il trio Saba (costretto a sorbirsi la battaglia della pipa e del bastone, ora ci sono, ora non ci sono, perchè qualcuno, sistematicamente lo prende di mira,)Svevo, e Joyce, se la rideranno e forse penseranno che se una statua a Trieste deve essere fatta, sicuramente questa andrebbe realizzata per ricordare il duo Bruno bareta e Gigi il cartonaio. Due personaggi storici della città. Che fanno parte della storia e della cultura popolare della città, d'altronde se il passaggio di Joyce, è detto anche ponte curto, una statua a questi due personaggi mentre si azzuffano per la raccolta del cartone, a colpi di triciclo e carretti, in piazza della Borsa, sarebbe il giusto coronamento dell'identità popolare di Trieste. E forse Bruno e Gigi paradossalmente metteranno d'accordo tutti. Anche se c'è chi propone una statua a Marco, il pinguino di Trieste. Che poi era anche una femmina, cosa che si scoprirà solo dopo la morte avvenuta nell'85. Una sorta di star internazionale della città, che magari potrebbe porsi nel mezzo tra Bruno e Gigi, mentre si azzuffano per i cartoni, per una statua e una storia tutta made in Trieste.
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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