A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Dal D'Annunzio "duce" a Peppino Garibaldi pronto a marciare contro D'Annunzio, al tradimento verso la Patria


La Stampa del 1919 tratta in modo durissimo l'occupazione della città di Fiume. Ed emergono tante particolarità interessanti. 
Ad esempio si riporta un dispaccio di un'agenzia francese dove si scrive che Peppino Garibaldi era pronto a marciare contro D'Annunzio con 30 mila volontari per liberare la città.
Si racconta come in Istria si stavano preparando le truppe temendo qualche nuovo azzardo da parte di D'Annunzio per difendere Abbazia , Si racconta lo sbarco a Zara di 800 fiumani guidati da D'Annunzio.  Avvenuto il 15 novembre del 1919. Si segnala l'intervento di un gruppo di "arditi"che in casa del Vescovo impose di esporre la bandiera italiana e la stessa cosa avvenne alla società croata del Sokol.

E che dire della formula di giuramento verso D'Annunzio? Chiamato come il "Duce Divino".




Emerge con forza che quell'atto, considerato come un vero incubo per l'Italia, tanto che quando giungerà a termine si scriverà che l'incubo è finito,



si è posto  contro gli interessi della Patria. Una sorta di tradimento dal momento in cui i legionari usarono le armi contro l'esercito che rappresentava la propria patria, agiva nell'interesse dell'Italia. Con il Natale di sangue si concluderà quell'atto militarista che ha scombussolato il Paese e porterà ad imboscate fratricide. Si rimane basiti del fatto che oggi ci siano delle Istituzioni che celebrano quell'atto eversivo realizzato contro la stessa Italia, atto che la Stampa definirà come l'atroce gesta dannunziana.


mb

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