Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Peteano, una strage oramai dimenticata. Cosa si insegnerà nelle scuole?

47 anni da quel 31 maggio 1972, quando tre militari dell'Arma, richiamati sul posto da una segnalazione telefonica partita a quanto pare dal bar Nazionale di Monfalcone furono dilaniati da un'esplosione della 500 bianca, alle 23.26, in quello che ora è il piazzale al carabiniere, al km 5 Antonio Ferraro, Donato Poveromo e Franco Dongiovanni. Rimasero feriti Angelo Tagliari e Giuseppe Zazzaro. 

"C’è una 500 bianca vicino alla ferrovia, sulla strada per Savogna, con due fori sul parabrezza". 


Questo il messaggio della telefonata.  Strage che ancora oggi ha punti grigi, che cadeva nel cuore della strategia della stagione, in una zona strategica, a pochi passi dal confine jugoslavo, tra le altre cose. Una strage dimenticata, come tante altre, che si riducono alle solite cerimonie, di ricordo, brevi, formali. Basta fare una ricerca in rete per capire quanto sia stato rimosso questo fatto. Poco o nulla.
Così va la storia, così va la società, così va il tempo. Chissà nei libri di scuola quando si studieranno questi fatti, d'altronde come verranno spiegati, se ancora oggi non c'è una verità piena? Su fatti che hanno colpito anche un territorio, come quello del FVG che ne ha viste di cotte e di crude ed era in primo piano anche nei fatti successivi alla seconda guerra mondiale? Gladio docet...

mb

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