Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

La Regione FVG è pronta a far partire la regionalizzazione scolastica

Dopo che la lega ha conquistato, tra i votanti, percentuali di consenso enormi, può accelerare su quelle riforme che fanno parte della cultura leghista. Come la regionalizzazione della scuola. Se prima di queste elezioni si parlava di una regionalizzazione fumosa, insussistente, in FVG, ora, invece, viene rivendicata a chiare lettere.

Come si può ben leggere sul sito della Regione del FVG. Il riferimento è all'accordo con il MIUR che dovrebbe portare a 800 mila euro a favore degli istituti scolastici del FVG, trasferendo con distacco 10 unità regionali all'Ufficio scolastico del Friuli Venezia Giulia con misura urgente, integrando l'organico Ata e di sostegno - con un impegno di spesa della Regione di 1,2 milioni di euro - e mettendo a disposizione della scuole il supporto del Friuli Venezia Giulia di Informest.

Insomma, la prima pietra è stata posta è la bozza della norma con cui la Regione propone alla Commissione paritetica Stato-Regione l'acquisizione di più ampi margini di autonomia nel settore dell'istruzione non universitaria" è pronta.

Viene dichiarato dall'assessore regionale all'istruzione che" tra gli obiettivi strategici della regionalizzazione vi è "il maggior raccordo tra gli Its, gli istituti tecnici superiori, e il sistema produttivo del territorio in collegamento con gli atenei, in un'ottica di sistema". Di pari passo, ha concluso l'assessore, "la Regione spinge per l'innalzamento del finanziamento statale alla Sissa (Scuola internazionale superiore di studi avanzati) di Trieste e per il varo di un progetto sperimentale di trilinguismo nel curricolo dell'Istituto omnicomprensivo di Tarvisio Ingeborg Bachmann".
 
E' chiaro che la scuola che vuole difendere l'unicità del sistema d'Istruzione italiano qualche domanda deve porsela. Perchè si inizia con le questioni ritenute "emergenziali", per poi arrivare a ben altro. Così come ci si deve chiedere quale dialogo è mai ancora possibile con chi vuole avviare il percorso della regionalizzazione. L'autonomia del territorio va preservata, ma a questo punto bisogna anche interrogarsi su cosa si vuole intendere per autonomia con riferimento al settore dell'Istruzione.

mb

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