Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

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Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

La Regione FVG è pronta a far partire la regionalizzazione scolastica

Dopo che la lega ha conquistato, tra i votanti, percentuali di consenso enormi, può accelerare su quelle riforme che fanno parte della cultura leghista. Come la regionalizzazione della scuola. Se prima di queste elezioni si parlava di una regionalizzazione fumosa, insussistente, in FVG, ora, invece, viene rivendicata a chiare lettere.

Come si può ben leggere sul sito della Regione del FVG. Il riferimento è all'accordo con il MIUR che dovrebbe portare a 800 mila euro a favore degli istituti scolastici del FVG, trasferendo con distacco 10 unità regionali all'Ufficio scolastico del Friuli Venezia Giulia con misura urgente, integrando l'organico Ata e di sostegno - con un impegno di spesa della Regione di 1,2 milioni di euro - e mettendo a disposizione della scuole il supporto del Friuli Venezia Giulia di Informest.

Insomma, la prima pietra è stata posta è la bozza della norma con cui la Regione propone alla Commissione paritetica Stato-Regione l'acquisizione di più ampi margini di autonomia nel settore dell'istruzione non universitaria" è pronta.

Viene dichiarato dall'assessore regionale all'istruzione che" tra gli obiettivi strategici della regionalizzazione vi è "il maggior raccordo tra gli Its, gli istituti tecnici superiori, e il sistema produttivo del territorio in collegamento con gli atenei, in un'ottica di sistema". Di pari passo, ha concluso l'assessore, "la Regione spinge per l'innalzamento del finanziamento statale alla Sissa (Scuola internazionale superiore di studi avanzati) di Trieste e per il varo di un progetto sperimentale di trilinguismo nel curricolo dell'Istituto omnicomprensivo di Tarvisio Ingeborg Bachmann".
 
E' chiaro che la scuola che vuole difendere l'unicità del sistema d'Istruzione italiano qualche domanda deve porsela. Perchè si inizia con le questioni ritenute "emergenziali", per poi arrivare a ben altro. Così come ci si deve chiedere quale dialogo è mai ancora possibile con chi vuole avviare il percorso della regionalizzazione. L'autonomia del territorio va preservata, ma a questo punto bisogna anche interrogarsi su cosa si vuole intendere per autonomia con riferimento al settore dell'Istruzione.

mb

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