Da un lato una mostra da quasi 300 mila euro, dall'altro una statua che dovrebbe essere realizzata a Trieste. Per chi? Per il guerrafondaio, nazionalista, D'Annunzio. Per colui che definiva i croati come mandria di porci, o schiaveria bastarda, concetti che effettivamente saranno propri del '68, no? A proposito di chi dice che il dannunzianesimo anticipò il '68. Il guerrafondaio, nazionalista D'Annunzio sta al '68 come i pinguini stanno al deserto, certo in periodo di emergenza climatica e ribaltamenti impossibili, non è da escludere che i pinguini nel deserto un giorno possano esserci. Ci manca solo di sentir dire che D'Annunzio abbia anticipato la Resistenza. Magari con il suo saluto romano, con l'olio di ricino di Fiume o i discorsi dal balcone. O con quella carta del Carnaro imperniata di corporativismo che diventerà una parte importante per il fascismo. La marcia di occupazione della città di Fiume, è stata una marcia che ha anticipato quella fascista su Roma, certo,alcuni legionari diventeranno antifascisti, come tanti fascisti, per opportunismo, poi diventeranno antifascisti, ma saranno una manciata rispetto al grosso di chi vi prese parte da quella marcia.
Marcia partita casualmente da Ronchi, dannata da quell'evento, visto che per sole 11 ore di permanenza casuale a Ronchi, il fascismo, decreterà il cambio di nome di Ronchi, da Ronchi di Monfalcone a Ronchi di Legionari, omaggiando la fascistizzazione di Fiume. E che dire della targa che ricorda il luogo ove dormì D'Annunzio a Ronchi? In quella che era la via Trieste e che poi prese il nome, appunto, di via D'Annunzio?
Collocata personalmente da Giunta, dice niente l'assalto al Narodni dom di Trieste? Colui che sarà anche segretario del PNF oltre che essere capo del fascismo triestino. Il fascismo non si è appropriato dell'esperienza fiumana, ma l'esperienza fiumana ha avuto tutti i connotati che saranno in gran parte propri del fascismo, e D'Annunzio con quella scellerata marcia, eversiva e militarista, che porterà anche alla morte di una sessantina di persone tra militari e civili, nel "natale di sangue" si è reso responsabile di un gesto che non può essere celebrato, ma condannato. Celebrare quell'occupazione, e quella marcia e chi ne è stato il capo è anti-europeista,è atto profondamente nazionalista, che rischia di minare sostanzialmente i rapporti amichevoli anche tra Italia e Croazia, come ricordato dall'ambasciata croata quando interpellata.
mb
Vedi post su GIAP sulla marcia su Fiume e sulla figura di D'Annunzio..
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