Dal 45% si doveva arrivare al 30% come contemplato dalla famigerata circolare Gelmini del 2010, atto, giuridicamente inconsistente, e peggiorativo rispetto alla normativa primaria, che da vent'anni a questa parte prevede in sostanza un soglia non superiore al 50% degli alunni "stranieri" per classe. Si volevano incentivare le iscrizioni degli "italofoni", unicum in Italia, si voleva prevedere addirittura il sistema delle classi ponte, che non risulta essere contemplato nel nostro ordinamento. Il risultato è stato, che il combinato disposto di questo quadro, avallato da chi lo ha sottoscritto, superando la competenza degli organi collegiali e dell'autonomia scolastica in materia, e la carenza cronica degli spazi, una cinquantina di bambini stranieri hanno visto negato il loro diritto allo studio che come principio anche se si tratta di scuola dell'infanzia e non obbligatoria va garantito come nella scuola dell'obbligo.
Come è noto la CGIL scuola nazionale e locale ha fatto anche esposto alla Procura della Repubblica sul punto, e Monfalcone è diventato un caso mediatico enorme su come non si deve fare scuola.Quest'anno, come ha reso noto il Piccolo, emergono dei numeri che sanciscono il fallimento clamoroso anche se prevedibile del protocollo del tetto, perchè inapplicabile. E' stato reso noto che le domande di iscrizione "sono state in
totale 261 contro i 184 posti a disposizione, sparisce, come riporta il giornale, il tempo normale alla Duca d'Aosta, che era quello richiesto soprattutto dagli stranieri, per un quadro complessivo che vede:" il 65% di bambini stranieri all'infanzia , dato che scende al 45,90% alle primarie e al 39,77% alle medie."Cosa dimostrano questi dati? Oltre al fallimento clamoroso di ciò che non poteva che essere un fallimento, il tetto, che senza gli alunni "stranieri" non si formano le classi e si perdono posti di lavoro, che il famigerato "esodo degli italiani" nei comuni confinanti è irrilevante, che va valutata una forte riduzione del rapporto studenti/docenti per classe, che vanno creati spazi scolastici, che
serve un forte percorso di mediazione culturale e linguistica, e che va
incentivato il tempo pieno anche per gli "stranieri", questa deve essere una priorità assoluta, e che salvo che qualcuno non decida di mettere un tetto per stranieri residenti a Monfalcone, piaccia o non piaccia, il prima gli, ha dimostrato tutta la sua fumosità rispetto al mondo reale.
mb
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