Il mondo gattopardiano dopo il coronavirus

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C'è stato un tempo sconvolgente che sembrava non finire più. Sembrava che il mondo perduto non sarebbe più potuto tornare. Sembrava tutto. E invece, non è cambiato niente. Dopo settimane di bombardamenti mediatici ai limiti del terrorismo psicologico su come ci si dovesse comportare per evitare di essere contagiati dal cornoavirus e non incorrere nella covid19, sembraba impensabile pensare che il post coronavirus, potesse essere come il prima. Nulla sarà come prima, si diceva. Ci sarà un prima coronavirus, un dopo coronavirus. Si ripeteva.  La stretta di mano sembrava essere destinata all'estinzione, gli abbracci, essere ridotti al minimo, il baciarsi sulla guancia, due, tre volte, all'italiana, a rischio estinzione come i dinosauri, e che dire della distanza di sicurezza sociale di almeno un metro? Si temeva che questo potesse essere il modo tipico delle relazioni "aosciali".  Si pensava che potesse derivarne l'Italia dei balconi di D'Annunzio e Mussol...

Blob, un programma che da trent'anni racconta l'Italia e il mondo. C'è anche Giulio


E sono 30. Trent'anni di Blob
Un programma che ha fatto la storia della televisione italiana e continua a farlo, si spera, a lungo. Blob. Come quel fluido alieno che fa fuggire le persone, da quella realtà che Ghezzi con la sua genialità ha cercato di fermare, ironizzare, drammatizzare, raccontare, da trent'anni a questa parte.  Nasce il 17 aprile 1989  e supera il traguardo delle 9268 puntate! Una cifra pazzesca per la TV pubblica italiana. Un programma scomodo, controcorrente, e bocca di verità. Ha attraversato la storia del Paese, e del mondo, dalla guerra in Iraq, a tangentopoli, dalla caduta del muro di Berlino alla svolta della Bolognina, dalla dissoluzione della Jugoslavia ai bombardamenti di Belgrado, agli attentati della mafia, agli attentati dell'ISIS, al G8 di Genova,  per arrivare a quel "cercando un altro Egitto" di De Gregori. Con scritto Zeurolandia. 
Così ha scritto nel suo modo che oramai tutti abbiamo conosciuto, semplice, mai banale e sempre efficace, la mamma di Giulio, Paola:
Giulio Siamo Noi
Nel suo speciale, Blob30 dedica uno spazio anche a Giulio.
A circa 8 minuti dalla fine, dopo la memorabile scena finale de "I 400 colpi" di Truffaut, scorrono le immagini di Giulio alle note di "cercando un altro Egitto" di De Gregori.

Un consiglio, guardatelo

Saranno sei le foto che ritraggono Giulio Regeni, sequestrato in Egitto il 25 gennaio del 2016 il cui corpo verrà fatto ritrovare il 3 febbraio. In quell'Egitto il cui sistema governativo continua in modo spudorato e strafottente a mentire al mondo, a mentire agli egiziani,  e forse anche a se stesso, per cercare di salvare ciò che non potrà mai essere salvato, da quella verità che quando arriverà non sarà mai tardi, perchè arriverà e travolgerà in modo potente tutto quel sistema che ha fatto della calunnia, della menzogna, della violenza, la sua essenza.

Era mattino presto, e mi chiamano alla finestra
mi dicono "Francesco ti vogliono ammazzare".
Io domando "Chi?", loro fanno "Cosa?".
Insomma prendo tutto, e come San Giuseppe
mi trovo a rotolare per le scale, cercando un altro Egitto



mb

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