Quando il re incontrò a Ronchi... Mussolini, un incontro "profetico" per le sventure dell'Italia

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  Che i rapporti tra il re e Mussolini furono importanti, è notorio, almeno fino al colpo di coda del luglio 1943 quando si decise di ridimensionare il suo potere con il re che gli voltò letteralmente le spalle, mettendolo agli arresti. Uno degli incontri più significativi tra questi due personaggi, tutt'altro che felici della nostra storia repubblicana, avvenne a Ronchi, durante la prima guerra mondiale. Quando il re nell'ospedaletto di Ronchi si recò appositamente per porre il suo saluto a Mussolini che la stampa di allora descriveva "caporal maggiore gravemente ferito" in relazione ad una esercitazione sul Carso, dove non combattè mai direttamente contro gli austriaci. In tale incontrò il re mormorò al conte di Ruffia: "ecco un uomo che farà molta strada". Incontro profetico per le sventure che avrebbe dovuto patire l'Italia a causa di questi due protagonisti infelici della nostra storia,  avvenuto in quell'edificio scolastico realizzato sotto l...

Dal Sud oltre 1milione di emigrati verso il Nord in 20anni.FVG negli ultimi 5anni tra le prime mete


Siamo stati un popolo di emigrati, quello che ha conosciuto le emigrazioni più importanti nella storia. Quasi 30 milioni sono stati gli italiani che sono andati via dal nostro Paese in soli cent'anni. Dal 1861 in poi. Tra le regioni più coinvolte da questo grande esodo, il più importante della storia d'Occidente, non vi furono solo quelle meridionali, come si potrebbe pensare, ma anche quelle del nord, a partire dal Veneto e Friuli Venezia Giulia . Però, l'emigrazione dal Sud verso il Nord Italia, che non si è mai interrotta, in questi ultimi vent'anni ha mantenuto cifre importanti. Lo rende noto l'ISTAT.
 Nel 2017, sono circa 110 mila i movimenti da Sud e Isole che hanno come destinazione le regioni del Centro e del Nord. "Il flusso in uscita dal Mezzogiorno verso il Centro-nord è cresciuto in maniera decisa alla fine degli anni Novanta per poi diminuire negli anni successivi. (....) Negli ultimi venti anni, complessivamente, la perdita netta di popolazione del Mezzogiorno, dovuta ai trasferimenti tra le due ripartizioni, è pari a 1 milione 174 mila".
 
Nonostante il FVG sia una regione con un decremento della popolazione importante, tanto che pare essere destinata in circa 40anni se continua a così a scendere sotto il milione di abitanti, è tra le regioni che negli ultimi cinque anni ha attirato più connazionali del Sud. 
Destinazioni preferite dai meridionali:
Negli ultimi cinque anni "la regione più attrattiva è l’Emilia-Romagna (+2,9 per mille), seguita da Trentino-Alto Adige (+2,7 per mille), Lombardia e Friuli-Venezia Giulia (per entrambe +1,8 per mille). Le province maggiormente attrattive nel 2017 sono Bologna (+4,9 per mille), Monza e Brianza (+3,4 per mille), Bolzano (+ 3,2 per mille) e Trieste (+3,1 per mille). Con il segno negativo, invece, spiccano le province di Caltanissetta (-7,1 per mille), Crotone (-6,1 per mille), Enna (-5,5 per mille) e Reggio Calabria (-5,3 per mille)." 
 
Sul fronte immigrazione:
Guardano alla questione immigrazioni emerge che negli ultimi due decenni le immigrazioni "complessivamente raddoppiano, passando da circa 163 mila nel 1997 a oltre 343 mila nel 2017. Ma confrontando gli ultimi dati disponibili a livello europeo (anno 2016), l’Italia si colloca al 22° posto nella graduatoria per immigratorietà straniera, con un tasso pari a 4,3 per mille, valore relativamente basso se confrontato con quello di Germania (11,2), Regno Unito (7,8) o Spagna (7,6), considerate mete molto attrattive dai migranti stranieri. La Francia si posiziona immediatamente sotto l’Italia con un tasso pari a 3,6 per mille."
 
Italiani in fuga dal Paese
Mentre enorme è il dato degli italiani che fuggono dal Paese.
"Nel periodo 1997-2010 gli italiani che hanno trasferito la loro residenza all’estero sono stati, complessivamente, 583 mila a fronte di 497 mila rimpatri, con un saldo negativo di 86 mila unità. L’Italia si colloca al 28° posto nella graduatoria dei Paesi per emigratorietà dei connazionali (1,9 per mille) mentre in testa si trovano Lituania (16 emigrati lituani ogni mille residenti), Romania (10,5 per mille), Lettonia (8,5) e Croazia (8,3). Nel 2017, più della metà dei cittadini italiani che si trasferiscono all’estero (52,6%) è in possesso di un titolo di studio medio-alto: si tratta di circa 33 mila diplomati e 28 mila laureati."
 
Marco Barone 

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