Il mondo gattopardiano dopo il coronavirus

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C'è stato un tempo sconvolgente che sembrava non finire più. Sembrava che il mondo perduto non sarebbe più potuto tornare. Sembrava tutto. E invece, non è cambiato niente. Dopo settimane di bombardamenti mediatici ai limiti del terrorismo psicologico su come ci si dovesse comportare per evitare di essere contagiati dal cornoavirus e non incorrere nella covid19, sembraba impensabile pensare che il post coronavirus, potesse essere come il prima. Nulla sarà come prima, si diceva. Ci sarà un prima coronavirus, un dopo coronavirus. Si ripeteva.  La stretta di mano sembrava essere destinata all'estinzione, gli abbracci, essere ridotti al minimo, il baciarsi sulla guancia, due, tre volte, all'italiana, a rischio estinzione come i dinosauri, e che dire della distanza di sicurezza sociale di almeno un metro? Si temeva che questo potesse essere il modo tipico delle relazioni "aosciali".  Si pensava che potesse derivarne l'Italia dei balconi di D'Annunzio e Mussol...

Piove sempre sul bagnato. Serve un piano emergenziale nazionale per il Sud. Altrimenti non ci sarà futuro

Il Sud è in fase di svuotamento. Lo dicono i dati ISTAT, lo dice la realtà. Siamo sparsi per il mondo, siamo più meridionali sparsi per il globo che quelli che vivono nel Sud. L'Unità d'Italia c'è stata a prezzi elevatissimi, Garibaldi dalle parti del Sud non è mai stato amato, viste anche le repressioni aspre che hanno interessato i contadini. E poi una storia complessa, stupenda, ma anche drammatica, teatralità umana, tradizioni, religiosità profonda e genialità diffusa. Emigrazione costante, inarrestabile. Il Sud si svuota. L'assistenzialismo è stato un malanno, le mafie hanno radici profonde, dalla Sicilia alla Campania, passando dalla Calabria che al momento governa il primato tra le mafie italiane con la 'ndrangheta. Bellezza strepitosa nel Sud, ma violentata dal profondo degrado culturale e sociale. C'è chi resiste, chi ogni giorno lotta, ma non si può nascondere la realtà, la realtà è dolorosa. La rivoluzione in Italia sta partendo dal Sud. Non ci sarà destra o sinistra che terrà. Le precedenti politiche lo hanno ben evidenziato. Siamo arrivati alla frutta. Il momento in cui non c'è più niente da perdere è alle porte. In un Sud dove le emergenze si perdono. Trema la terra, perchè la natura fa il suo corso, tra faglie e vulcani attivi sottomarini e non,dall'Etna, al Vesuvio allo Stromboli, peggio di così non poteva essere. Piove e si determinano disastri in zone dove il dissesto idrogeologico è una calamità umana perchè la responsabilità è dell'uomo. E ogni volta si ripetono sempre le stesse scene con vittime innocenti e tragedie famigliari enormi, che rimarranno dopo che i fari mediatici si spegneranno nell'intimità di quel dolore privato non misurabile.

Serve un piano emergenziale per il Sud, altrimenti non ci sarà futuro. Non c'è visione, non c'è progettualità, non c'è niente. Si vive alla giornata, si campa al momento. Ci sono tante risorse e modelli a cui guardare nello stesso Sud, di persone che invece di lagnarsi si danno da fare, lottano contro la miseria umana o disumana che vuole il male del Sud. Senza visione non c'è futuro, ed allora siate onesti, ditelo ai siciliani, ai calabresi, ai campani, i pochi rimasti, che fanno bene a fare le valigie, ad emigrare, perchè nel Sud non c'è futuro. Ma guardate, che se fallirà il Sud, fallirà l'Italia intera.

Marco Barone

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