L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Quella nostalgia per un mondo in bianco e nero che non tornerà più

Ultimamente vi è una moda in alcune località. Collocare delle foto in bianco e nero, che raccontano i luoghi di una volta, la società passata. Come a Grado, come prossimamente a Monfalcone e chissà ancora altrove. Foto piccole o grandi che vorrebbero fermare il tempo e raccontare ciò che è stato. Un salto nel passato, nostalgico, che non tornerà più. Foto che hanno un loro fascino, una loro storia, una loro bellezza, un loro senso e anche scopo. Che può essere turistico e anche politico. Il mondo di oggi è diverso, un mondo che corre verso i 10 miliardi di esseri umani, plurale, multietnico, che trasformerà i luoghi, le culture, le tradizioni, i contenitori cambieranno insieme ai contenuti.
Ed allora  per alcuni forse  sarà anche meglio trovar riparo in qualche foto, in quel tipico e fumoso era una volta, c'era una volta.
Già, c'era una volta, come iniziavano le favolette per bambini, che grazie al cielo non tornerà più. Così mentre percorrerai una strada che oggi fatichi a digerire per ciò che è diventata a livello sociale, meglio far scorrere lo sguardo su ciò che è stata quella strada, piazza o via nei tempi in cui si camminava ancora con le carrozze. Un mondo primitivo, di cui noi siamo certamente figli ma che abbiamo superato, nonostante qualcuno cerchi, andando contro il tempo e la storia, di tirare il freno a mano, consumando inutilmente freni e gomme, perchè il mondo avanza e indietro non si torna.

Marco Barone

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