A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Quel salto verso la libertà di Ondina e Margherita



Un pomeriggio di agosto, afoso, un clima tipicamente estivo. Lì a cercare riparo sotto qualche albero, alla ricerca dell'ombra come l'ancora di salvezza, dove poter respirare. Mentre vai alla ricerca dell'ombra, camminando per le strade della Bisiacaria, tra il Friuli e Trieste, la cui storia fa rima con Resistenza, ti arriva una mail. La apri ed è Gianni, il figlio di Ondina. "Sinceramente mi piacciono troppo queste due immagini, quasi simmetriche, per non farne qualcosa!".

Si apre così l'email di Gianni, sempre attivo per i diritti, per concretizzare gli insegnamenti di quella donna eccezionale che è stata sua mamma, Ondina, ricordata da tutti per essere stata la prima staffetta partigiana, ma in realtà è stata tanta roba Ondina Peteani.  Apri il file allegato e vedi due foto incredibili. 
Ondina Peteani

Margherita Hack
Due donne, che daranno tanto anche al "nostro" territorio, con uno sfondo rupestre, immortalate nell'atto massimo della libertà dell'individuo. Sospeso tra il cielo e la terra, per superare quell'oltre, per andare oltre. Entrambe con lo sguardo verso il basso e libere di essere, di volare di osare. Un salto verso la libertà.Uno scatto verso la libertà. Come la loro vita. Ondina Peteani e Margherita Hack, due donne straordinarie, eccezionali, che hanno lottato, sognato, amato, voluto un mondo diverso, senza diseguaglianze, con diritti, di fratellanza, di rispetto per la propria identità, il proprio essere, un mondo senza confini e frontiere. Difendendo sempre la nostra Madre Carta, a partire dai suoi principi fondamentali, per una società senza discriminazioni, senza fascismi, per quella internazionalizzazione dei rapporti, quella globalizzazione dei diritti umani, che in parte l'Europa dei popoli, senza frontiere e confini idealmente doveva recepire.
Due donne che hanno contribuito nella loro dimensione e umana grandezza a costruire l'Europa unita. Una foto del '900, uno scatto verso la libertà immortalato nel gesto di due donne il cui insegnamento non dovrà essere invano.

Marco Barone 

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