Dove c'erano in casoni del popolo oggi c'è il nulla

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  Dalle parti di Staranzano un tempo esistevano dei casoni, Casoni Quarantia, ne avevo scritto già in passato , oggi praticamente il nulla. Una vicenda durata decenni dove si è passati alla situazione di oggi, dove si possono intravedere ancora degli scheletri di qualche casone demolito, qualche barca abbandonata, qualche pontile e scalinata conquistata dalla vegetazione e il silenzio, dominante. Questa è stata forse una delle poche situazioni dove la causa ambientalista ha prevalso. Anche se degli interrogativi restano e si capirà nel tempo quale sia stato il vero scopo di tutto ciò, se restituire l'area alla natura, se sottrarla all'utilizzo di chi aveva i casoni per i posti barca, o chissà ancora. Area che era curata dai casoneri e che con il giusto supporto avrebbero potuto migliorare anche l'estetica e rendere maggiormente compatibile con la natura le architetture liquidate come abusive. Una vicenda che ha diviso il territorio, e che rimarrà oramai nei ricordi di ciò c...

Prima gli italiani? Discriminati i bisiachi. Prima i bisiachi

Difendere le proprie radici culturali, la propria storia, la propria identità e la propria lingua. Che poi questa sia un dialetto poco importa. Nelle scuole della Bisiacaria, zona cuscinetto tra il Friuli e Trieste, vi è una concentrazione di italiani preponderante. Eccessiva. Non ci può essere integrazione se tutti parlano italiano. Applicato il tetto per i non italofoni, pur non capendosi sulla base di cosa si identifichi in via presuntiva un bambino come italofono, sussiste una emergenza che rischia di portare all'estinzione quella specificità che ha connotato la storia di questa piccola regione del confine orientale italiano. Il bisiaco. 
La nostra cultura. Le nostre radici. Il nostro popolo. Prigioniero tra due acque, Timavo e Isonzo, due fiumi non sacri alla patria, ma sacri ai bisiachi, si rischia l'estinzione del bisiaco a causa dell'eccessiva italianizzazione di queste terre iniziata nei tempi che furono soprattutto con una importazione di terroni impressionante assimilati in cabibi.
Troppi italiani, pochi bisiachi. Il bisiaco a breve diventerà uno sconosciuto, un qualcosa che si potrà leggere neanche nei libri di storia, ma nei libri locali racchiusi in qualche scaffale di una biblioteca del mandamento. Spazio permettendo. Il prima gli italiani ha comportato una discriminazione, una esclusione sociale importante nei confronti dei bisiachi. Il doc è minato nelle sue fondamenta. Ed allora avanti tutta con il prima i bisiachi. Si pretende un tetto di italiani nelle classi del 30%, per salvaguardare una specie sociale in via di estinzione, come le tigri, nel mondo ne sono rimaste solo meno di 4 mila e visto il calo demografico sussistente in Bisiacaria e Friuli Venezia Giulia è allarme rosso o nero.

Marco Barone

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