L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

Ci risiamo con il terrorismo in Europa. L'ONU l'aveva detto guai ad abbassare la guardia

L'ultimo grande attentato dell'ISIS in Europa è stato quello di Barcellona, il 17 agosto del 2017. Poi vi è stato un calo costante, azioni nel corso del tempo mai comprese se fossero terroristiche o meno, si liquidava il tutto come atto proprio di un fuori di testa,  come se gli islamisti fossero persone con la testa sulle spalle, ed il tutto spariva dai media. Fino a quando non si torna a colpire, in modo simbolico, senza procurare danni rilevanti, ma con l'effetto immagine potente, nel centro di Londra, in un luogo che doveva essere super protetto. Nei pressi del Parlamento inglese. Non ci è voluto molto. Una macchina ad alta velocità, si scaglia contro i pedoni, ancora una volta i civili bersaglio mobile preferito e tanti saluti.  







L'ONU, neanche a farlo apposta, aveva appena lanciato l'allarme.
Nonostante sembrava essere sparito dalla regia mediatica il problema terrorismo con la relativa guerra allo stesso, c'era e c'è. Estremi come operati da alcuni importanti media che hanno portato da un lato alla rinascita impattante dei nazionalismi in Europa per come gestite le "informazioni" in materia e dall'altro quasi a rimuovere il senso del pericolo del terrorismo islamista. Cortocircuito di un sistema informativo incredibile.  Faranno di tutto per ridimensionare il fatto o non ricondurlo ad un gesto "terroristico", contrariamente da come accadeva fino ai fatti di Barcellona.
Sono quasi 30mila i combattenti tra ISIS e Al Qaeda ancora attivi in Iraq e Siria e l'ONU evidenziava che anche se il tasso di attentati terroristici in Europa è effettivamente sceso,"ritengono che i fattori alla base del terrorismo siano tutti presenti e forse più acuti che mai". Il 14 agosto 2018 si ricomincia, con Londra. Vittime, panico, feriti, e quel suono delle sirene, continue, che ti entra in testa come il rumore fastidioso di un martello pneumatico.
Marco Barone

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